Contraffazione al G7 Salute. Melazzini: a rischio salute pubblica. Lorenzin: serve cooperazione internazionale

06/11/2017


Sul tema della lotta alla contraffazione, l'Italia ha una rete di sicurezza «rodata» e tra le migliori a livello internazionale. Ma per affrontare la rapidità con cui le organizzazioni del crimine si muovono, sarebbe auspicabile una armonizzazione delle normative internazionali e un potenziamento della cooperazione tra agenzie e istituzioni deputate a fronteggiare il crimine farmaceutico. Sono queste alcune riflessione emerse dall'evento "Strategies to Fight Pharmaceutical Crime", che si è tenuto a Milano nell'ambito del G7 Salute, alla presenza del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, del Direttore Generale dell'AIFA Mario Melazzini e del Comandante dei Carabinieri Nucleo Tutela della Salute Generale Adelmo Lusi. «Il crimine farmaceutico» è stato l'intervento di Mario Melazzini, «mette a rischio la sicurezza dei pazienti, creando un problema di salute pubblica. Per questo l'AIFA, insieme al Ministero della Salute e ai Carabinieri NAS, dedica particolare attenzione al contrasto al crimine farmaceutico, concentrandosi nello specifico sulla produzione e la distribuzione di farmaci illegali o falsificati, sui furti e il riciclaggio di medicinali, sulla promozione e la vendita di medicinali attraverso siti internet non autorizzati».

Per contrastare il fenomeno, ha detto la ministra della salute Beatrice Lorenzin, «occorre potenziare la cooperazione internazionale e la collaborazione delle agenzie internazionali». Per questo, «è necessario» individuare e «lavorare su best practice» per riuscire a cogliere «nuovi alert e fattori di rischio». D'altra parte, la criminalità si muove «rapidamente». Va detto comunque che «l'Italia ha una rete di sicurezza già ben rodata». «L'impegno dell'AIFA» aggiunge ancora Melazzini, come si legge nel comunicato stampa, «è testimoniato da una serie di iniziative come il sistema di tracciabilità del Farmaco o l'istituzione di una Taskforce dedicata. Nel 2016 sono state sequestrate oltre 344.000 unità di medicinali. Le segnalazioni di casi sospetti gestite dall'AIFA hanno riguardato per esempio versioni falsificate di prodotti originali contenenti tossina botulinica commercializzati da soggetti senza autorizzazione, prodotti illegali per il trattamento delle disfunzioni maschili oppure farmaci presentati come integratori alimentari o altre tipologie di prodotto ma in realtà contenenti sostanze farmacologicamente attive. Nel settembre di quest'anno, con l'Operazione PANGEA X sono state sequestrate oltre 90.000 unità di farmaci e dispositivi medici illegali o contraffatti». Recentemente poi «l'Aifa ha fronteggiato il caso Herceptin, che ha permesso di identificare un traffico illegale di medicinali iniziato in Germania e diffusosi a livello europeo, e il blocco del sito internet 121doc.it che vendeva illegalmente medicinali ai consumatori in tutti gli Stati europei». Fondamentale per la lotta al crimine farmaceutico, «è, oltre alla cooperazione internazionale, anche la condivisione delle informazioni tra le autorità dei diversi Stati al fine di rafforzare la tutela e la protezione della salute pubblica a livello globale».

Dal comandante dei Carabinieri per la tutela della salute (Nas), il generale Adelmo Lusi, arriva poi un punto sulle attività operative dal 2014 a oggi: «17.459 controlli, 215 persone arrestate, 3mila e 200 denunciati, con oltre 7mila reati riscontrati e denunciati», che hanno portato al sequestro di «2,4 milioni di confezioni». Tra i crimini «registrati più frequentemente c'è la commercializzazione di farmaci privi di autorizzazione, ricettazione e incauto acquisto, violazione della normativa sul doping, acquisto in rete di prodotti a base di sostanze psicotrope». Da segnalare poi «l'aumento del fenomeno dei furti negli ospedali che per lo più avvengono su commissione e con la presenza di basisti all'interno». Anche su questo punto, conclude, «l'auspicio è per una «armonizzazione delle normative a livello internazionale»
All'evento hanno partecipato esponenti della U.S. FDA Office of Criminal Investigation, del Central Office against environmental and public health crime francese, del Consiglio d'Europa, di Interpol, Europol, della Medicine and Healthcare Products Regulatory Agency, del Pharmaceutical Security Institute, di ZKA Zollkriminalamt e della Medicines and Medical Devices Agency of Serbia ha rappresentato l'occasione per un confronto multiforme e di ampio respiro su un tema di assoluta attualità.