Vaccinazioni Hpv, una guida della Fip per i farmacisti
29/01/2025

Va sempre più diffondendosi la convinzione che, quando si parla di prevenzione, la figura del farmacista debba avere un ruolo primario. Per la verità, restando ai confini italiani, già la normativa originaria sulla farmacia dei servizi faceva riferimento ad attività di educazione sanitaria promosse dalla farmacia. Anni dopo è arrivata la svolta dei vaccini in farmacia e, di conseguenza, la possibilità, da parte dei professionisti che vi operano, di informare direttamente i cittadini sui benefici delle coperture vaccinali.
Un contributo lo dà anche la Fip (Federazione internazionale dei farmacisti) con una guida appena uscita su "Hpv e malattie correlate". Obiettivo: informare correttamente farmacisti e caregiver sui benefici della vaccinazione anti papilloma virus.
Punti essenziali
Secondo la guida un primo approccio con la persona che si reca in farmacia deve essere basato su alcune domande di carattere generale: sulla conoscenza o meno dell'Hpv e dell'esistenza di un vaccino; sul nesso tra il virus e il manifestarsi di alcuni tumori genitali, femminili e maschili.
Un secondo passo è l'adozione della tecnica Sop:
♦ S (Strong Recommendation): fornire una raccomandazione chiara e decisa a favore del vaccino, enfatizzando i benefici individuali e collettivi;
♦ O (Open Dialogue): creare un dialogo aperto e non giudicante, ascoltando le preoccupazioni dei pazienti e rispondendo in modo informato;
♦P (Presumptive Communication): presentare la vaccinazione come un'opzione standard, suggerendo implicitamente che sia la scelta più ovvia.
Riguardo alle informazioni essenziali da veicolare, la guida parte da una premessa: la maggior parte delle infezioni da Hpv sono asintomatiche e si risolvono da sole, ma le infezioni persistenti possono causare verruche genitali e tumori del collo dell'utero, dell'ano, della vulva, del pene e dell'orofaringe. Le verruche genitali possono apparire entro poche settimane, mentre i tumori possono svilupparsi in 10-20 anni. Di qui la distinzione tra infezioni non oncogeniche e oncogeniche.
Da sottolineare che la trasmissione del virus è correlata principalmente all'attività sessuale.
Quanto al vaccino, va sottolineato che esso è raccomandato a tutti, a prescindere dall'età e dal genere sessuale. Ai bambini si può già somministrare tra gli 11 e i 12 anni, tra i giovani adulti è raccomandato fino ai 26 anni per coloro che non sono ancora stati vaccinati; gli adulti tra i 27 e i 45 anni possono valutare la vaccinazione in base ai fattori di rischio individuali, consultandosi con il medico.