Fip, un report sul ruolo del farmacista nell'autocura
23/12/2024
Sono due i principi che hanno ispirato l'elaborazione di questo report della International pharmaceutical federation (Fip): "Global pharmacy trends and implications for self-care". La constatazione che, in particolare dopo l'emergenza sanitaria, la professione di farmacista ha subito profonde trasformazioni; e la maggiore propensione dei cittadini all'autocura, nel nome di quella che è una delle parole d'ordine di questi anni, l'empowerment del paziente.
«Dopo la pandemia e le pressioni che ha esercitato sui sistemi sanitari», si legge nel report, «è diventato sempre più evidente che i farmacisti svolgono un ruolo cruciale nell'assistenza sanitaria. In molti Paesi i farmacisti hanno assunto maggiori responsabilità nel ridurre il carico sui sistemi sanitari: la somministrazione di vaccini, la prescrizione di farmaci e la promozione dell'alfabetizzazione sanitaria. Test diagnostici direttamente in farmacia e servizi di diagnosi e trattamento, come per infezioni della gola da streptococco o infezioni del tratto urinario, recentemente introdotti in Francia e già esistenti in Galles e altri Paesi, sono esempi concreti di come i farmacisti possano contribuire a ridurre tale pressione».
Allo stesso tempo con la pandemia «le persone sono diventate più consapevoli della propria salute e cercano maggiore autonomia nella gestione del proprio benessere e dei disturbi più comuni. Pur continuando a fare affidamento sul rapporto diretto con professionisti come il farmacista, i cittadini possono accedere a informazioni sanitarie online, tramite app, oppure attraverso la lettura dei foglietti illustrativi dei farmaci, per comprendere meglio le loro condizioni e le pratiche di autocura. Essa può quindi svolgere un ruolo cruciale nel ridurre il carico sui servizi di emergenza e di assistenza primaria, e i farmacisti possono essere protagonisti nell'aiutare i pazienti a praticarla». Considerando anche che l'Organizzazione mondiale della sanità ha previsto una carenza significativa di 10 milioni di operatori sanitari a livello globale entro il 2030, in particolare nei Paesi a basso e medio reddito.
Il compito dei farmacisti - fa notare il documento - non è facile e ha che fare con il superamento di barriere di carattere legislativo e legate alla formazione professionale.
Nel frattempo, al Congresso mondiale della Fip, tenutosi a Città del Capo, nel settembre scorso, farmacisti provenienti da tutto il mondo hanno partecipato a un comitato di approfondimento organizzato per discutere le tendenze globali della farmacia e il loro impatto sulla salute pubblica e sull'autocura nei diversi Paesi.
Ecco alcune raccomandazioni che ne sono scaturite:
♦ i farmacisti dovrebbero guidare iniziative educative pubbliche per migliorare l'alfabetizzazione sanitaria nelle comunità, attraverso lo sviluppo di programmi di autocura mirati, adattati a diverse popolazioni di pazienti, per responsabilizzare gli individui nella gestione proattiva della propria salute;
♦ i responsabili delle politiche sanitarie dovrebbero dare priorità all'autocura nelle loro agende, di modo tale che i farmacisti possano essere davvero artefici della prevenzione sanitaria, aiutando i pazienti a gestire i disturbi minori, l'uso di farmaci da banco e l'adozione di stili di vita più sani;
♦ la formazione universitaria è essenziale per preparare i farmacisti a promuovere efficacemente l'autocura. I corsi di studio dovrebbero fornire ai futuri farmacisti conoscenze e competenze pratiche per guidare i pazienti nell'autocura, nella prevenzione delle malattie e nel mantenimento della salute;
♦ di pari passo dovrebbe andare la formazione continua nel post laurea, affinché possa crescere il contributo professionale del farmacista alla salute pubblica e alle pratiche di autocura;
♦ è necessario rivedere i modelli di remunerazione per garantire che i farmacisti siano equamente compensati per l'intera gamma di servizi che offrono, come l'educazione dei pazienti e gli screening sanitari;
♦ per migliorare le pratiche di autocura occorre una maggiore collaborazione tra tutte le professioni sanitarie, in particolare tra farmacisti, medici e infermieri. Un lavoro di squadra che consenta la condivisione di conoscenze ed esperienze e che suggerisca strategie di autocura efficaci e commisurate alle esigenze individuali dei pazienti;
♦ infine la digitalizzazione dell'assistenza sanitaria, anche nell'ambito dell'automedicazione, deve essere attentamente monitorata, in modo da prevenire un accesso ai farmaci indiscriminato, da parte dei cittadini. I quali, approfittando del proliferare di App e piattaforme online, tendono a fare a meno del tutto della qualificata consulenza di professionisti sanitari. Fondamentale, in questo contesto, il ruolo del farmacista nel contrasto alle fake news e alla cattiva informazione sui temi di carattere sanitario.