Il convegno di Federfarma Servizi a FarmacistaPiù

22/11/2024


Anche l'undicesima edizione di FarmacistaPiù, il congresso dei farmacisti italiani, si è confermata il luogo deputato per il dibattito tra tutti gli operatori della filiera del farmaco, farmacisti in primis.  Hanno partecipato 18.000 persone ai 34 convegni organizzati su piattaforma digitale per approfondire e dibattere su temi di interesse scientifico, sanitario e politico-istituzionale, alla presenza di 171 relatori. 

Di grande interesse anche il webinar organizzato da Federfarma Servizi sul tema della la "Distribuzione diretta, distribuzione per conto e  distribuzione intermedia: quale futuro per la farmacia?".

Le novità legislative 
Molto ampia e dettagliata la relazione di  Chiara Scudeletti, direttore Affari Regionali e Dpc di  Unico e delegato regionale di Federfarma Servizi. Al centro le novità contenute nelle legge di Bilancio 2024, che ha interessato la filiera in tre aspetti: rideterminazione dei tetti di spesa,  introduzione di una nuova remunerazione per le farmacie e revisione dei canali distributivi attraverso  il passaggio di alcun farmaci dalla Distribuzione diretta e Dpc alla convenzionata. Con l'avvio concomitante di un tavolo tecnico Aifa  di monitoraggio degli esiti effettivi della nuova normativa. 

Ma se si tratta di novità ben accette dal canale farmacia non è così per la distribuzione intermedia. «La Distribuzione per conto», sintetizza Scudeletti, «movimenta 60 milioni di confezioni all'anno e con il tempo la sua piattaforma si è estesa anche ai presìdi per diabetici e ai vaccini antinfluenzali e anti Covid, nonché a progetti di screening avviati sul territorio. A livello regionale esistono accordi specifici, talvolta formulati da singole Asl, che danno origine a una situazione assai variegata: alcune Regioni distribuiscono fino a 800 farmaci in Dpc, altre si fermano ameno della metà. Ci sono Regioni che spingono di più sulla diretta altre più sulla Dpc». Certo è che negli ultimi cinque anni la Dpc  segna un +13,7% a volumi,  e un +7,6% a valori solo nel 2023. Ma il tema è che, in base alle nuove norme «già nel 2024 217 medicinali appartenenti alla categoria delle gliptine sono passati in Convenzionata. Se prendiamo i dati del 2023 sono state, in questo ambito,  4 milioni le confezioni movimentate, circa il 6% delle 60 milioni complessive. Se ogni anno Aifa mette mano al prontuario determinando questo passaggio di farmaci alla Convenzionata il rischio è grosso per la distribuzione intermedia, visto che le nostre società hanno investito, negli anni, sulla Dpc spazio, risorse organizzazione e logistica». 

Del resto il presidente di Federfarma Servizi Antonello Mirone in apertura era stato chiaro: «Dirottare alcune molecole da un canale all'altro può essere davvero devastante per i nostri bilanci e con grandi costi sociali, la prossimità di cui tanto si parla deve concretizzarsi con normative che vadano incontro alle esigenze del cittadino e allo stesso tempo consentano alle nostra società di svolgere il loro servizio, come è sempre successo, in tutte le aree del Paese». ?". «Noi che rappresentiamo le società di farmacisti attive nella distribuzione intermedia», prosegue, «siamo davvero prossimi alle farmacie e ai cittadini e sollecitiamo da sempre un confronto con gli altri attori della filiera. In particolare seguiamo attraverso i nostri delegati regionali le trattative che localmente vengono avviate per definire le modalità di distribuzione dei farmaci sul territorio». 

Un ruolo cruciale per la filiera che Roberto Pennacchio, vice presidente di Federfarma Servizi, evidenzia ricordando l'incendio del magazzino di Latina della cooperativa Farla, di cui è presidente, avvenuto nel luglio scorso: «Pochi giorni dopo, nonostante potessimo contare solo su due magazzini e non su tre, il numero delle consegne era aumentato. E i nostri associati ci hanno trasmesso la volontà oggettiva di non perdere questa struttura di proprietà».

Mirone ribadisce che, a oggi, «le nostre marginalità sono ancora troppo basse per rimanere in vita» e che sarebbe importante per le società del comparto poter partecipare direttamente alle trattative regionali con la controparte pubblica, cosa che adesso non avviene. In realtà uno spiraglio si è aperto con la misura, contenuta nella legge di Bilancio ora in discussione al Parlamento, che prevede una revisione delle quote di spettanza sul prezzo al pubblico dei farmaci, con uno 0,65% che passa dalle aziende farmaceutiche ai grossisti. Norma che ha visto subito insorgere le associazioni  industriali, Farmindustria ed Egualia.   

Per chi voglia seguire il webinar in versione integrale:  
https://www.youtube.com/watch?v=NNhfASEh6tw&t=1s