Crisi sanità, Mirone: farmacie e network possono essere la chiave. Pronti al confronto
24/10/2024
In un contesto in cui le difficoltà di accesso della popolazione alle prestazioni sanitarie aumentano di anno in anno, l'evoluzione del ruolo dei farmacisti, a sostegno di Ssn e pazienti, diventa quanto mai indispensabile. La distribuzione intermedia, da sempre, si pone al fianco delle farmacie per accompagnare il percorso e, anche guardando alle esperienze europee, proprio i network e le aggregazioni possono rappresentare un supporto efficace, in grado di garantire un approccio professionale.
A fare la riflessione Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi, a margine di Pharmevolution, tenutosi a Catania. «Quello che stiamo vivendo», spiega Mirone a F-online, «è un momento strategico fondamentale: le spinte evolutive in corso sono molto forti ed è sempre più impellente la necessità di sostenere il Ssn. Le esigenze delle farmacie sono molto diverse rispetto al passato e tendono a orientarsi sempre di più verso l'erogazione di servizi innovativi al cittadino». In questo contesto, «anche il ruolo della distribuzione intermedia vive una fase di cambiamento, chiamata a mettere sempre più a disposizione strumenti e modelli organizzativi in grado di accompagnare le farmacie nel percorso». Il fenomeno è evidente soprattutto a livello internazionale, «ma anche in Europa: proprio qui c'è un dato interessante.
Come emerge dal confronto in Secof, nei Paesi in cui tali processi sono a uno stadio più avanzato, quali Francia e Germania, una risposta efficace arriva dalle reti di farmacisti, che costituiscono, per la farmacia, una reale opportunità di evoluzione professionale». Ma anche guardando ad «alcune esperienze delle nostre associate, assistiamo all'affermarsi di fenomeni aggregativi e modelli di network che rappresentano, anche operativamente, contesti favorevoli per evolvere in presidi sanitari a tutto tondo». Alla luce di questo, «penso che sul tema sia importante tenere viva una riflessione all'interno della filiera, con l'obiettivo di non perdere di vista l'universalità dell'assistenza, che in questo momento è, per molti aspetti, in discussione».