L'assemblea Secof a Istanbul, Mirone: in Europa in crescita i processi di concentrazione

26/02/2025


Il presidente di Federfarma Servizi Antonello Mirone è reduce dal Board Meeting di Secof, l'organismo di rappresentanza europea dei distributori intermedi del farmaco di esclusiva proprietà di farmacisti, tenutosi a Istanbul. Due giorni molto intensi e, come sempre, ricchi di spunti e di informazioni sui trend in atto oltre i confini nazionali.

«Quello che ho riscontrato», sintetizza Mirone, «è il processo di progressiva concentrazione delle società, anche cooperative, che operano nella distribuzione intermedia del farmaco. Un processo comune a molti Paesi europei. Tanto per fare un esempio in Francia è imminente la fusione tra due grandi cooperative, Cerp-Rouen e Cerp-Rhin-RhôneMéditerranée. La stessa cosa sta avvenendo in Spagna, ma si tratta di un fenomeno che riguarda anche le società private. Per tutti gli operatori del settore è sempre più evidente la necessità di unire le forze, di fare massa critica». Una parziale eccezione è costituita dalla Grecia, «dove sono ancora numerose le cooperative presenti sul mercato. C'è anche da dire che le concentrazioni sono rese più complicate dal fatto che l'attività distributiva è resa più difficile dal territorio impervio, dalla presenza di molte isole da servire».  

Ma Mirone tiene a rimarcare un altro importante elemento di riflessione maturato a Istanbul: l'Italia è il Paese nel quale più alta è la percentuale di ordini diretti da parte dell'industria alle farmacie: «Per noi distributori intermedi si tratta di un aspetto che crea preoccupazione. Federfarma Servizi, da parte sua, ribadisce la disponibilità a dialogare con l'industria per porre rimedio a questa tendenza in atto. Senza che questo, lo voglio precisare, comporti aggravi di costi per l'industria stessa. Si possono trovare soluzioni condivise con i produttori, collaborando al meglio nell'interesse reciproco. Non serve ricordare, da questo punto di vista, quanto sia stretto il legame tra le nostre cooperative e la rete delle farmacie territoriali e quanto sia capillare il nostro servizio».   

Per chiudere un breve accenno alla questione di quel 3,65% per i distributori previsto nella legge di Bilancio e non correttamente applicato da alcune aziende farmaceutiche, di cui abbiamo parlato sull'ultimo numero di Fonline: «Siamo in attesa di un parere dell'ufficio legale del Ministero, in base al quale decideremo le prossime mosse».