Cofarm, una realtà cresciuta al fianco delle farmacie del territorio

27/02/2017


Cofarm nasce nel 1976 da sette farmacisti della provincia di Ragusa. Per diversi anni serviva solo qualche decina di farmacie, ma negli anni '90 è stata presa la decisione da parte dei soci di allargare la platea delle farmacie servite e di operare anche nelle provincie di Siracusa e Caltanissetta. «Attualmente» spiega Lucio Schembari, presidente, «contiamo circa 100 farmacie, un fatturato di oltre 44 milioni di euro l'anno, oltre 7 milioni di confezioni vendute, quasi 10.000 mq di magazzini. Valori, questi, che collocano la nostra azienda tra le più importanti della provincia, con una quota di mercato, entro la stessa, del 45%».

Parliamo di ingresso del capitale, come vi comporterete al riguardo?
Primo step sarà cambiare gli statuti delle società dove non è previsto un capitale diverso da quello dei farmacisti. Certamente, si tratterà di un cambiamento epocale per le farmacie e a cascata per le società della distribuzione intermedia e mi sento di dire che potrebbe essere una opportunità se non si subisce, ma si cavalca.

Che cosa intende?
In generale, il capitale tende a creare una maggiore domanda. Se è vero che nel sistema si affacceranno competitors nuovi, è anche vero che l'ingresso del capitale immette un flusso di risorse economiche e pecuniarie da altri settori, che si può tradurre in maggiori opportunità. Ci potrebbe essere poi un nuovo apporto di idee e modelli di gestione non consueti per il settore. Ci sono indubbiamente risvolti di rischio: non è la prima volta che vediamo il capitale in Italia (nelle farmacie comunali) e che cosa è successo a Milano, per esempio, può essere emblematico dei pericoli. Il capitale ha una logica di profitto e persegue la remunerazione del tempo, degli investimenti, dei servizi, mentre le farmacie, per come le conosciamo ora, spesso a gestione familiare, radicate nel territorio e vicine alla popolazione a cui afferiscono, hanno una logica diversa: l'ora in più, il supporto e il consiglio agli utenti-pazienti è qualcosa che rientra nella normale gestione, di cui quasi non viene tenuto traccia. Si tratta quindi di trovare nuovi equilibri.
Va detto poi che chi già aveva intenzione di vendere la farmacia sicuramente vedrà aumentarne il valore. Quanto alle cooperative si tratta di acquistare meglio e vendere in maniera più incisiva.

La strategia aziendale. Nel breve periodo, come vi muoverete?
Primo obiettivo è aumentare il fatturato, soprattutto del parafarmaco, con acquisti intelligenti e prezzi di cessioni alle farmacie molto aggressivi, non perdendo di vista la marginalità delle aziende. La considerazione da cui partiamo è che occorre fornire un supporto alle farmacie, in particolare a quelle piccole, di modo che, gradualmente, possano dare più servizi ai propri utenti-pazienti. Le aziende di distribuzione gestite da società di farmacisti non possono essere considerate come semplici centri d'acquisto, ma debbono iniziare a porsi come forti realtà imprenditoriali che, raccogliendo le energie delle farmacie servite, siano in grado di restituire loro non solo margini reddituali, ma qualcosa in più in termini di servizi, innovazione, integrazione tecnologica e creazione di valore.

Applicate le stesse condizioni commerciali a tutti i soci?
La maggior parte delle farmacie ha le stesse condizioni. È prevista comunque una maggiore premialità per chi acquista in Cofarm con percentuali più alte rispetto al fatturato totale.

Credete in una centrale di sistema? E ritenete che l'Europa ed eventuali alleanze con altre nazioni possano rappresentare una opportunità di sviluppo?
Certamente l'idea di una centrale di sistema potrebbe essere positiva e credo che lo sia a maggior ragione per piccole realtà come la nostra. In merito a uno sviluppo in Europa, non abbiamo ancora preso in considerazione il tema in maniera seria, tuttavia mi pare che i tempi non siano maturi.

Qual è la peculiarità della vostra associazione?
La progettualità nel perseguire gli obiettivi che in questi anni ci ha fatto diventare punto di riferimento per il territorio e la filosofia aziendale della maggioranza dei soci nei confronti della Cofarm.