Cardiel (SOFAD), la distribuzione dal volto umano pensa globale e agisce locale

13/02/2017


Sofad è un'azienda di farmacisti distributori piuttosto originale.

Fondata a Catania nel 1999 in forma di società di capitali, al fine di offrire servizi efficienti e una conveniente remunerazione del capitale investito diviene, in poco più di un decennio, un'impresa con oltre 270 soci e standing regionale.

Nel 2016, alle prese con una crisi che non scalfisce il capitale di fedeltà dei soci, rilancia anziché arretrare, scegliendo di mutare pelle senza cambiare anima.

Così, alla vigilia di interventi legislativi su capitale e farmacie, Sofad realizza con FARVIMA non un distributore classico, ma la prima moderna joint venture al 50% tra una rete di farmacisti conoscitori del mercato e un player dotato di competenze gestionali, dimensioni, strumenti organizzativi, atti ad accrescere forza e opportunità di business. Sofad, con i suoi 110 milioni€ di volume d'affari del 2016, è oggi parte integrante del Gruppo Farvima, network nazionale con 14 centri logistici e oltre 700 milioni di euro di fatturato.

Ingresso del capitale, come vi comporterete al riguardo?
L'ingresso del capitale si annuncia mentre crisi economica e demografica, concorrenza di nuovi canali distributivi, calo del valore dei farmaci, dilagare dell'e-commerce minano la sostenibilità delle farmacie e, sul fronte della distribuzione intermedia, l'inasprirsi della competizione mette a rischio soggetti che non abbiano adeguati livelli di accesso alle risorse finanziarie, forza contrattuale nei confronti dei produttori, adeguamento tecnologico.

Sofad proverà a trasformare i nuovi strumenti da minaccia in opportunità, investendo su una alleanza organica con farmacie e SSN, per aggiungere alla funzione di dorsale logistica una missione di modernizzazione incentrata sull'attuazione dall'Agenda Digitale, per giungere a una pharmaceutical care basata su appropriatezza terapeutica, prevenzione, screening, educazione sanitaria e su un uso delle farmacie che all'assistenza sanitaria affianchi la gestione di emergenze ambientali e servizi di front office della Pubblica Amministrazione.

Un modello incentrato sui bisogni dei pazienti, che contribuisca a restituire redditività alle farmacie e a conferire sostenibilità al welfare sanitario: intendiamo lavorare perché professionalità, efficienza, innovazione diventino patrimonio dei soci, non per esorcizzare l'ingresso del capitale, ma per farci i conti aumentando capacità negoziale e valore patrimoniale. Insomma, pensiamo che l'unico argine alla prevalenza del capitale sulla professionalità del farmacista sia una qualificazione dell'offerta e del valore di network delle farmacie.

La strategia aziendale. Nel breve periodo come vi muoverete?
Il nostro piano industriale si snoda lungo un triennio e considera asset peculiare un'adesione proattiva dei soci alle politiche di sviluppo dell'azienda. Abbiamo già avviato un programma di investimenti sulla qualità del servizio che coinvolge entrambi i magazzini, accrescendone grado d'automazione e capacità produttiva ed è stato sottoscritto un protocollo d'intesa con Ordine dei Farmacisti e Federfarma, per predisporre un'offerta formativa rivolta a farmacisti titolari e collaboratori che integri ambiti professionali, economici, gestionali, contribuendo a orientarne cultura e specializzazione professionale. Coniugando l'abilità dei soci storici a interpretare i bisogni dei farmacisti e il mix di managerialità, propensione all'innovazione e visione del socio industriale Farvima, Sofad si propone di competere come strumento di servoassistenza per le farmacie socie, alle quali intende garantire innalzamento degli standard e margini più elevati, mediante servizi tradizionali di qualità, servizi innovativi ad alto valore aggiunto, soluzioni evolute di business intelligence, partecipazione alla distribuzione di dividendi sul capitale investito in acquisto di quote del capitale sociale.

Applicate le stesse condizioni commerciali a tutti i soci?
Sì, le condizioni commerciali cui hanno diritto i nostri soci sono uguali per tutti. Quanto ai servizi invece distinguiamo tra servizi top ad alto valore aggiunto, implementati soprattutto grazie a investimenti in tecnologie ICT, aventi come obiettivo la creazione di un rapporto fidelizzato tra utente digitale e farmacia, disponibili a pagamento sia per i soci che per i clienti, e servizi basic, gratuitamente fruibili da tutti i soci.

Quali sono i costi più importanti?
Risorse umane e rete logistica rappresentano le voci di costo più importanti per Sofad, ma costituiscono anche i nostri asset più rilevanti, mentre investimenti consistenti sono devoluti all'innovazione tecnologica applicata all'automazione dei cicli di lavorazione e a forme avanzate di controllo di qualità del ciclo distributivo, nonché all'implementazione di attività di presa in carico dei pazienti cronici e di servizi avanzati alla cittadinanza attraverso la rete delle farmacie territoriali.

Una cooperativa può diventare europea? Avete mai pensato a possibili alleanze con altre nazioni?
Non mi sento di escludere né la prima, né la seconda prospettiva che, tuttavia, per quanto suggestive, non mi paiono semplici né imminenti. Per Sofad, aggregazione di farmacisti che da sempre considera la società di capitali strumento aureo per ottimizzare l'approvvigionamento di merci, offrire servizi di qualità, remunerare il capitale investito, nata e cresciuta in un ambito regionale e ancorata al territorio e alla propria base sociale, l'integrazione con Farvima rappresenta già un salto di potenziale, non solo perché ha irrobustito struttura patrimoniale, volume e qualità del fatturato, economie di scala, non solo perché ha settato un fine tuning della struttura, dell'apparato commerciale e delle relazioni territoriali, non solo perché ha sviluppato nuovi profili di business e servizi avanzati ma, soprattutto, perché genera una forte sinergia con un network nazionale.

Parafrasando Baumann, penso sia ragionevole "think global, act local": seguire cioè con attenzione i macro-scenari, rimanendo però concentrati sulle dinamiche "ambientali" e puntando sulla concreta affermazione di una funzione socialmente utile delle farmacie in rete.

Credete in una centrale di sistema?
Una centrale di sistema non è né un totem, né un tabù, costituisce un traguardo ambizioso a cui tendere, per conseguire il quale occorrerebbero robuste cessioni di sovranità. Le economie di scala che possono emergere da una centralizzazione di determinate funzioni sono rilevanti, ma occorre avere un approccio laico e pragmatico.

Poiché ogni farmacista è soggetto unico e irripetibile, segnato da storia e geografia, per essere efficace una siffatta centrale dovrebbe assicurare flessibilità organizzativa e capacità di adattamento alle esigenze specifiche del singolo cliente e/o socio, dimostrando di trasferire valore alle farmacie aderenti.

La centralizzazione di attività routinarie a basso valore aggiunto, consentirebbe a farmacie e distributori intermedi di concentrarsi sulle sfide dell'innovazione e di nuovi modelli di business.

Qual è la peculiarità della vostra associazione?
Radicamento territoriale, condivisione delle esigenze dei farmacisti, testimonianza di una evoluzione della specie generata dall'unione tra distributore "classico" e farmacisti distributori, ganglio di una rete aziendale con la testa piantate a Sud e il corpo steso dalle Alpi alle Eolie. Volendo sintetizzare in due parole Sofad intende distinguersi per:

1. Visione. Essere vettore di innovazione e servizi professionali ad alta tecnologia, a supporto della professionalità del farmacista, punto focale della offerta sanitaria territoriale, argine alla prevalenza del capitale sul valore professionale del farmacista.

2. Missione. Essere operatore competitivo, efficiente, remunerativo dell'investimento dei soci, orientato all'investimento in nuove tecnologie e modelli organizzativi, "istituzionale", in grado cioè di supportare rapporti organici tra rete delle farmacie e Servizio Sanitario Nazionale.