Ludergnani (Unico), la distribuzione che conoscevamo ha concluso ciclo di vita
31/01/2017
Unico Spa è stata fondata nel luglio del 2002 grazie alla fusione di due cooperative di farmacisti attive nella distribuzione intermedia: l'Unione Farmaceutica Novarese e la Codifarma di Bologna. Successivamente si sono unite Unione Farmacisti del Friuli, Co.Far.Pa e a finire nel 2016 Co.Si.Far. La tecnica utilizzata è sempre quella del conferimento del ramo d'azienda: questo comporta un vantaggio che si concretizza nella ricerca delle massime economie di scale ed efficienze e minor complessità nella gestione, mentre il ruolo politico rimane in mano alla azienda socie sul territorio che continuano ad essere il punto d'aggregazione dei farmacisti soci della cooperativa. Nel corso degli anni Unico ha perfezionato anche altre operazioni come per esempio l'apertura di un nuovo magazzino in Puglia a Modugno e anche un contratto di affitto del ramo d'azienda Cofarmit. Questo ha permesso ad Unico di essere d'aiuto ai farmacisti romani e contemporaneamente diventare una realtà presente su tutto il territorio nazionale. Oggi Unico, la farmacia dei farmacisti, serve oltre 7000 clienti, ha 10 siti logistici, 600 vettori, 700 dipendenti e gestisce 90.000 referenze. Troppe volte ci hanno chiesto se all'interno del capitale sociale di Unico sono presenti delle multinazionali, ci tengo a sottolineare che la proprietà è composta solamente da farmacisti indipendenti. In un momento in cui si parla tanto di aggregazioni, siamo molto orgogliosi, in tempi non sospetti, di aver avviato un processo di concentrazione che ha portato belle realtà locali della DI a trasformarsi nella principale azienda di farmacisti a livello nazionale e aver creato di conseguenza una struttura a supporto di tutta la categoria.
Ingresso del capitale, come vi comporterete al riguardo?
Siamo abituati a ragionare su dati certi e l'attuale incertezza sull'attuazione del ddl concorrenza non aiuta in tal senso. Sicuramente l'attività di distribuzione intermedia così come l'abbiamo conosciuta fino ad oggi è in rapido cambiamento e ha concluso un ciclo di vita. Il distributore intermedio, insieme alla farmacia, dovrà cercare di andare sempre più incontro a nuovi modelli di lavoro coniugando da una parte le necessità dei clienti della farmacia e dall'altra quelle delle industrie produttrici che hanno necessità di entrare in contatto con loro. In gran parte sarà un lavoro totalmente nuovo e per metterlo in piedi crediamo che, la collaborazione con strutture che fanno riferimento a farmacisti che hanno voglia di impegnarsi nella ricerca di un nuovo percorso della farmacia, sarà un punto cardine importantissimo: cooperative di farmacisti e consorzi troveranno in Unico sempre un appoggio importante, per questo motivo collaboriamo già attivamente con alcuni di loro come la Unifaro di Roma e la Unifarsud di Bari. Ora abbiamo deciso di andare oltre: prima di Natale è stata fondata For Spa, una società che vede Unico al 40% e due importanti consorzi che detengono il 60% del capitale sociale, InFarmacia composto da 215 farmacie, e Consorzio farmacisti riuniti di Pordenone, composto da 190 farmacie. Il tentativo è quello di abbinare la qualità e le conoscenze del lavoro fatto dai manager di Unico con chi il mercato lo detiene e lo conosce, ovvero i farmacisti. Da parte di Unico non vi è, dunque, nessun desiderio di egemonia, ma quello di creare insieme a bravi colleghi un nuovo percorso per la farmacia italiana basato su una reale integrazione e che metta in sinergia le competenze di ognuno.
La strategia aziendale. Nel breve periodo come vi muoverete?
I nostri obiettivi sono chiari: consolidare il nostro ruolo di leader nazionale ed essere di fianco ai farmacisti che hanno come obiettivo una farmacia forte, indipendente e professionale e che riconoscono in Unico un azienda moderna, sana e gestita con criteri manageriali. Siamo quindi alla ricerca di integrazioni con altre società di farmacisti della distribuzione intermedia che condividano i nostri stessi valori. Lavoreremo su progetti di aggregazioni di farmacisti come, per esempio, quello con For, e su come aiutare una farmacia a crescere e sviluppare i suoi progetti, magari entrando nel capitale della stessa, salvaguardandone però sempre l'indipendenza a tutti i livelli. Unico non vuole acquistare farmacie, ma vuole aiutarle a crescere e contemporaneamente essere il partner di prima scelta della farmacia. Se l'obiettivo è semplice, raggiungerlo è invece molto complesso. Cercheremo di farlo abbinando la qualità del lavoro con la forza delle idee. L'anno 2016 è stato caratterizzato da un importante cambiamento nel Cda. Dopo 14 anni, da maggio, sono entrati in carica presidente e anche un nuovo amministratore delegato, il Dr. Lorenzo Vitali. Unico spa rimane un'azienda gestita con la massima qualità professionale da un Consiglio d'Amministrazione esperto e di livello, da personale preparato e professionale a partire dal direttore generale Claudio Di Gregorio, e da un nuovo AD, Lorenzo Vitali, che guida le attività del gruppo. Per aprire i nuovi progetti stiamo cercando di assumere giovani di talento e preparati che si affiancheranno all'attuale personale esperto e rodato. In questa sede desidero salutare e ringraziare l'ex presidente Cesare Marrè e l'ex amministratore delegato il Aldo Pesenti. Per tutti noi sono stati maestri e mentori: senza il loro apporto l'azienda non sarebbe cresciuta così tanto in questi 14 anni e non sarebbe mai diventata quella che è oggi.
Applicate le stesse condizioni commerciali a tutti i soci?
Č impensabile applicare le stesse condizioni commerciali a tutti. Ogni farmacia è diversa dall'altra e di ognuna bisogna anche rispettare le scelte fatte negli anni. Tuttavia, rimane un principio di fondo uguale per tutti: la farmacia che sceglie Unico come partner di rilievo, che sia grande o piccola, può contare di avere le migliori condizioni possibili. Certamente nel corso degli ultimi anni c'è stata una crescita esponenziale del livello di concorrenza che ha costretto Unico ad adottare listini in continua evoluzione. Più volte abbiamo preso atto del fatto che assistiamo ad una corsa all'ultimo sconto che rischia di far scivolare tutto il settore verso una pericoloso impoverimento. Siamo dell'idea che oltre all'ultima riga di un conto economico, per aziende come Unico sia ancora più importante poter investire in progetti, infrastrutture e risorse umane. Per questo, ogni anno, continuiamo ad investire in immobilizzazioni materiali e immateriali. La corsa sfrenata allo sconto e alle dilazioni di pagamento, con il relativo problema del credito, non ci vede sempre d'accordo con i competitor.
Quali sono i costi più importanti?
Sicuramente le spese per il personale e le spese di trasporto rappresentano le voci più importanti.
Una cooperativa può diventare europea? Avete mai pensato a possibili alleanze con altre nazioni?Penso che un'azienda come Unico potrà un domani aprirsi ad un percorso fuori dai confini nazionali anche se, per come siamo fatti, non vedo semplici certe operazioni. In questi anni siamo stati concentrati sulla crescita organica e sostenibile. Fino ad ora non ne abbiamo mai sentito la necessità, in futuro se dovesse essere approvato il disegno di legge sulla concorrenza sarà oggetto di analisi.
Credete in una centrale di sistema?
Si e no. Se intendiamo una centrale di sistema come una centrale che favorisce le aggregazioni tra DI faccio fatica a crederci e i fatti di questi anni ci hanno dato ragione. Di fatto il mercato è ancora molto frammentato e troppo spesso si è parlato di aggregazioni e di progetti a cui sono seguiti pochi fatti. Talvolta ho la sensazione che non si tenga conto di quanto gli attori attorno ad un tavolo siano molto diversi tra loro e quanto questo renda difficile raggiungere gli obiettivi. Penso che, invece, una centrale di sistema sia determinante nel campo dell'innovazione. Senza l'innovazione l'azienda nel tempo perde forza propulsiva e ha un costo veramente molto elevato. In questo senso una centrale potrebbe rappresentare un centro di aggregazione dove far nascere nuovi prodotti, nuove idee diminuendo sensibilmente i costi di sviluppo. Credo anche in una centrale di sistema come interlocutore politico. L'attività del DI per troppi anni è stata sottovalutata dal ministero.
Qual è la peculiarità della vostra associazione?
La ricerca continua di efficienza e lo sviluppo negli investimenti sono stati in questi anni l'asse portante di Unico. Sono dell'idea che solo investendo su noi stessi potranno aprirsi davanti a noi nuove opportunità.