Legame tra società di farmacisti e farmacie del territorio va rinsaldato. Recchia: serve atto di fiducia

22/11/2022


Il rapporto tra le società di distribuzione di proprietà dei farmacisti e le farmacie del territorio è un legame che ha radici profonde e che, oggi ancor di più, necessita di essere rinsaldato e valorizzato, anche attraverso una relazione di reciprocità e, soprattutto, di fiducia. Solo così ne deriveranno vantaggi per tutta la filiera e si creeranno le premesse per una spinta evolutiva del settore. Questo uno dei messaggi consegnati da Raffaello Recchia, delegato regionale di Federfarma Servizi per la Puglia e la Basilicata, ai futuri manager della farmacia, nel suo intervento nell'ambito del modulo dedicato alla "Distribuzione Intermedia del farmaco", curato da Federfarma Servizi all'interno del Master in Pharmacy Management, organizzato da Altems - Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari dell'Università Cattolica di Roma.

«È quanto mai cruciale evidenziare ai giovani professionisti e ai futuri manager l'importanza che le società e le cooperative di distribuzione intermedia di proprietà dei farmacisti svolgono a favore delle farmacie», ha detto Recchia. «Non solo nella loro funzione storica di calmieramento dei prezzi, ma soprattutto a tutela della capillarità della rete delle farmacie. Proprio quella prossimità che rappresenta un reale vantaggio per la popolazione e la sanità territoriale e che viene valorizzata ai tavoli negoziali con la parte pubblica, trova linfa anche nell'impegno quotidiano delle nostre società. Il legame tra farmacia e società e cooperative di farmacisti è quanto mai profondo ma, per continuare a produrre vantaggi, va rinsaldato».

Una riflessione, poi, è andata alla visione cooperativistica: «Le nostre società e, in particolare, le cooperative sono caratterizzate da valori fondanti che tendono a garantire il sistema così come lo conosciamo e rispondono all'esigenza che, oggi ancora di più, le farmacie hanno di governare le scelte in maniera democratica e paritaria».
Tra necessità evolutive della risposta assistenziale e crisi economica, «siamo, però, giunti a un punto di svolta: occorre essere più consapevoli del rapporto di reciprocità che lega le farmacie e le società e cooperative di farmacisti, nel bene e nel male. Oggi c'è bisogno di una adesione maggiore, di una scelta di campo, di una delega più forte: solo se si accetta di dare fiducia in maniera incondizionata alla propria società si esce da quel circolo vizioso, da quell'immobilismo che non permette di progredire, e si riesce a dare veramente valore al sistema. Questo è un messaggio che abbiamo voluto sottolineare ai giovani, nella speranza che maturi e che possa determinare in futuro un cambio di passo quanto mai necessario».