Network, Mariani (Farmacentro): fondamentali per innovazione, ma identità farmacia da preservare
08/11/2021
I network di farmacie sono una realtà affermata in Europa e, ancora di più, nel mondo anglosassone, mentre in Italia il trend, per quanto in crescita, si mostra più lento. La rete permette economie di scala, di competenze, di apprendimento, nonché consente di implementare attività e servizi innovativi che a livello di singolo sarebbe complesso e dispendioso avviare. Ma un aspetto importante è che deve essere in grado di salvaguardare i tratti identitari della singola farmacia, che rappresentano le basi del legame fiduciario con il paziente.
A fare la riflessione Marco Mariani, direttore generale di Farmacentro, associata di Federfarma Servizi, nel convegno "La farmacia indipendente nei nuovi scenari post Legge 124: l'esperienza dei network creati dalle cooperative di distribuzione" che si è tenuto venerdì nella cornice di FarmacistaPiù.
«Negli ultimi anni», ha spiegato Mariani, «le farmacie europee sono state interessate da fenomeni aggregativi, tanto che in media in Europa ad appartenere a network - virtuali, franchising o di proprietà - è oltre il 50% dei presidi. Nel Paesi anglosassoni, come si sa, l'adesione è ancora più alta, con il 70% di farmacie che operano all'interno di catene». Alla base di questo fenomeno c'è «la consapevolezza sempre più forte che per essere competitivi e reggere agli urti del mercato occorra fare massa critica». Ma il valore del network emerge in modo particolare anche sotto altri aspetti: «All'orizzonte, nell'ambito della assistenza ai cittadini, si profila una serie di sfide ed evoluzioni ormai non più rimandabili: dall'e-commerce alla digitalizzazione della sanità, ai servizi innovativi, quali la pharmaceutical care, la presa in carico del paziente, l'aderenza alla terapia. Sono ambiti su cui è fondamentale che la farmacia sia presente sin da ora, ma è evidente che richiedono investimenti notevoli in termini di risorse economiche, di tempo e di competenze. Qui il network può davvero fare molto per la farmacia, perché mette a disposizione strutture in grado di sostenere, sotto tutti gli aspetti, tali processi».
Ma c'è una riflessione da fare: «È fondamentale che il network sappia gestire con equilibrio e appropriatezza i necessari processi di standardizzazione, che vanno diretti a quelle attività che ne possono davvero trarre beneficio in termini di efficienza. L'identità, i tratti distintivi della singola farmacia vanno invece salvaguardati, perché rappresentano il nucleo del rapporto fiduciario, la ragione essenziale per cui il paziente sceglie proprio quel presidio».
In conclusione, «sono convinto che la rete rappresenti il futuro per le farmacie. Insieme si può costruire tanto e va osservato che proprio dalle cooperative e dai network sono nati quei laboratori di idee che hanno portato poi alla sperimentazione sul territorio di servizi innovativi oggi attivi nelle farmacie».