Gallo (Farmauniti): prime farmacie in Italia unite da contratto rete-soggetto

08/11/2016


Farmauniti nasce nel gennaio 2012 dalla fusione di tre cooperative preesistenti: Farmagruppo e Farmacuore di Torino, e Farmaciapiù dell'area che copre cuneese, alessandrino e astigiano. Al suo esordio a gennaio 2012 Farmauniti conta circa 630 farmacie e nel giro di pochi anni si espande fino alle attuali 1080 associate su tutto Piemonte, Liguria e Val d'Aosta, coprendo praticamente il 50% di tutte le farmacie esistenti in queste tre regioni. Il fatturato quest'anno si attesterà intorno ai 62/63 milioni di euro con dividendi distribuiti ai soci di assoluto valore. A parlarne con F-online è Aldo Gallo, presidente di Farmauniti.

Ingresso del capitale, come vi comporterete al riguardo?
Farmauniti, insieme ad altre due realtà che sono le Farmacie comunali di Torino S.p.a. e la Unifarma distribuzione di Fossano, ha costituito una nuova società che si chiama Uninetfarma. All'interno di questa nuova società, in collaborazione con la Sda Bocconi, abbiamo costituito un network che si chiama Experta e avrà il compito di gestire il prossimo futuro, quello del post Ddl concorrenza, con percorsi diversi. Da un parte siamo disponibili ad accogliere le farmacie che per scelta o per necessità cederanno la loro proprietà ai sensi della nuova legge, anche se non saranno moltissime, probabilmente non più di una trentina di farmacie, dall'altra sono previste numerose adesioni per quella che sarà, invece, il numero di adesioni ad Experta per ciò che riguarda l'aspetto gestionale, ma mantenendo quello professionale. A primo impatto questa seconda modalità di adesione potrebbe sembrare una sorta di franchising, in realtà non è così, ma sono farmacie che seguiranno delle linee guida nei tronchi assortimentali, nel layout, nell'implementazione di una nuova configurazione di servizi al cliente basati non più sull'evidenziazione del prodotto ma sul bisogno dei pazienti: diabete, colesterolo, cardiopatie, menopausa. All'interno di questa suddivisione troveranno posto i relativi prodotti. Questo modello è una risposta per noi vincente a quelli che saranno tutti gli altri modelli di capitale che entreranno in farmacia perché darà una certa libertà alle farmacie che continueranno ad essere indipendenti ma che daranno una delega completa ad Experta per la loro gestione, anche, qualora richiesto, di tipo finanziario e amministrativo.

La strategia aziendale. Nel breve periodo come vi muoverete?
Andando a proporre alle farmacie un modello diverso, ad esempio, da quello di Lloyds o altre realtà che entreranno con i capitali. La farmacia che vuole entrare a fare parte di Experta non cede la proprietà ma stipula un contratto rete-soggetto. La società è di proprietà dei farmacisti che ne fanno parte e consente a questi di muoversi come se avesse ceduto il capitale, senza in realtà cederlo.

Applicate le stesse condizioni commerciali a tutti i soci?
Le farmacie che entreranno in Experta, senza far riferimento alle dimensioni, verranno trattate allo stesso modo.

Quali sono i costi più importanti?
Ogni farmacia che entrerà in Experta avrà un costo medio - I costi del server si aggira intorno ai 2500/3000 euro annui, non molto se si considera che il beneficio calcolato dagli esperti può arrivare fino a oltre 10 mila euro l'anno. Un evidente vantaggio, in termini concreti, senza perdere la proprietà della farmacia.

Una cooperativa può diventare europea? Avete mai pensato a possibili alleanze con altre nazioni?
Espandere l'attività? Sì a livello nazionale, no a livello internazionale, almeno per ora. Abbiamo avuto molte richieste da colleghi di svariate regioni perché il nostro server piace, ma c'è bisogno della presenza efficace di un distributore qualificato sul territorio. Sulla nostra area abbiamo fatto delle scelte specifiche e siamo addirittura entrati in compartecipazione con il distributore. Ci hanno chiesto interventi dalla Sicilia ma è chiaro che noi non possiamo portare prodotti in Sicilia: in questo caso dovremmo dobbiamo stipulare degli accordi con un distributore che opera in quell'area.

Credete in una centrale di sistema?
Questo modello prevede la centralizzazione di un sistema, tanto è vero che la farmacia che aderirà a Experta non avrà neanche più l'incombenza di fare gli ordini quotidiani perché ci sarà un sistema che li farà a nome e per conto della stessa, sulla base di un dato che la farmacia avrà ceduto alla centrale. In questo modo il farmacista verrà completamente sollevato dall'aspetto del procurement, dell'approvvigionamento, perché ci sarà un sistema centralizzato che se ne occuperà.

Qual è la peculiarità della vostra associazione?
La peculiarità dell'associazione è quella di puntare sull'aspetto Servizio con la S maiuscola e sul risultato concreto che è già stato monitorato grazie al progetto pilota del quale fanno parte sei farmacie già pienamente operative. In base ai risultati che ci sono già pervenuti da questo progetto riteniamo di essere sufficientemente credibili e in grado di garantire al farmacista che entrerà in Experta un rapporto tra costi e benefici nell'ordine di 2500 euro di spese contro oltre 10 mila euro di saving, senza contare tutti gli altri vantaggi dati dalla gestione centralizzata: ad esempio, il primo risultato importante è che diminuisce lo stock della farmacia perché aumenta la rotazione dei prodotti, cosa non da poco in un momento in cui le referenze in farmacia sono destinate ad aumentare per i ben noti problemi.