Servizi in farmacia, applicazione disomogenea. Via a iniziativa di supporto

08/02/2021


Raccogliere le istanze che arrivano dalle farmacie del territorio in merito all'applicazione e interpretazione della normativa sulla farmacia dei servizi e avviare, in collaborazione con gli uffici tecnici di Federfarma, una riflessione per elaborare indirizzi univoci e una linea comune, che sia omogenea e validata. È questo il filo conduttore degli ultimi incontri della Commissione per la Farmacia dei Servizi, istituita a marzo dell'anno scorso da Federfarma Servizi come strumento di analisi finalizzato a sviluppare al meglio il ruolo di supporto della distribuzione intermedia di proprietà dei farmacisti nei confronti delle farmacie.

A fare il punto Rossella Miracapillo (Cef), componente della Commissione, che spiega: «Gli incontri rappresentano una importante occasione di confronto e di studio. In particolare, fin dall'inizio abbiamo cercato di avviare una riflessione sulla cornice normativa, sulla declinazione dei servizi che possono essere attivati nelle farmacie, sulle esperienze concrete. L'obiettivo che ci siamo posti è stato anche quello di trasferire alle Associate di Federfarma Servizi - e di conseguenza alle farmacie che a loro si affidano - gli elementi necessari per condurre con successo le diverse attività. Ma, se i lavori sono partiti come atto di riflessione, strada facendo è emersa una nuova esigenza e siamo approdati, in realtà, a una iniziativa di rilievo che rappresenta un po' chiave di volta». C'è, infatti, un aspetto - con cui occorre fare i conti - che viene rilevato un po' da tutte le cooperative e società di farmacisti: «Spesso, ci ritroviamo di fronte a una applicazione e una interpretazione della norma che è diversa a seconda della Asl e dei territori. In questo contesto, non è infrequente che le farmacie si rivolgano alle associate sottoponendo una serie di dubbi, criticità e problematiche sia in relazione all'avvio e alla gestione dei servizi, sia a eventuali ispezioni di Nas e Asl. A mancare, di fatto, è una linea comune che sia applicabile da tutte le farmacie e validata».

Proprio da qui è nata quindi l'idea di una nuova progettualità interna alla Commissione: «Raccogliere in maniera sistematica tutti i quesiti che ci arrivano dalle farmacie e dalle associate, analizzarli e cercare di fornire una risposta univoca. In questo percorso fondamentale è stato l'avvio di una collaborazione con gli uffici tecnici di Federfarma, grazie ai quali abbiamo effettuato, insieme, una disamina delle istanze, elaborando una linea che quindi non fosse frutto di interpretazioni locali, ma basata su un'analisi puntuale della normativa».

A tendere, «l'auspicio è che questa esperienza di collaborazione possa diventare sistematica, duratura e che possa ampliarsi ad altre questioni, quali per esempio quelle fiscali. Ci auguriamo, infatti, che tale riflessione possa essere portata sistema e tradotta in una sorta di vademecum completo».

Nel dettaglio, «l'ultimo incontro ha rappresentato un po' un punto di arrivo in questo percorso - in particolare in relazione al concetto di autoanalisi - anche grazie alla partecipazione di Aurelio Calcaterra, Responsabile dell'Ufficio legale di Federfarma, oltre che ai membri della commissione: Marco Aggeri (Farmauniti), Marco Mariani (Farmacentro), Gaetano Pedullà (Farla). Tanti sono i quesiti a cui abbiamo cercato di dare risposta: in che cosa si concretizza tale concetto in farmacia? Come si sviluppa l'attività di supporto del farmacista al paziente? Quale ruolo può avere la farmacia quando diventa un tramite rispetto a laboratori di analisi?».