Covid-19, Mariani (Farmacentro): il ruolo sociale delle cooperative nella tutela della salute del cittadino

09/12/2020


Le cooperative e le società di farmacisti, ancora di più in questa fase emergenziale, hanno dimostrato di ricoprire verso la rete delle farmacie e verso il territorio di riferimento un importante ruolo sociale. In particolare, hanno permesso di garantire la continuità del servizio - a cittadini e farmacisti - nonostante le difficoltà legate a un aumento esponenziale del fabbisogno di alcuni prodotti inerenti la crisi pandemica e a fenomeni di accaparramento da parte dei cittadini, spesso disorientati e spaventati. Non a caso, in questi anni, le Cooperative e le società di farmacisti hanno fatto da laboratorio per sviluppare i servizi ai pazienti (telemedicina, giornate di screening, eccetera), che sono diventati un punto fermo per la prevenzione nel nostro paese, permettendo ai cittadini di trovare determinati servizi nella farmacia sotto casa.

Sono questi alcuni dei messaggi emersi il 21 novembre dall'intervento di Marco Mariani, direttore Marketing, retail e vendite di Farmacentro, durante il Corso di perfezionamento "Terzo settore e sanità" organizzato da Altems - Alta scuola di management dei sistemi sanitari dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma - in collaborazione con Confcooperative Sanità, all'interno del quale Federfarma Servizi è stata invitata a parlare delle "cooperative farmaceutiche" per il secondo anno consecutivo.

«Abbiamo passato mesi di grande difficoltà e le farmacie sono sempre state in trincea per supportare il cittadino e garantire la continuità dell'assistenza farmaceutica. Alle spalle, va detto, c'è un importante lavoro da parte della distribuzione intermedia del farmaco che, al pari delle farmacie, non ha smesso di operare per il Ssn e i cittadini. Mai come in questo momento è emerso il valore aggiunto e il ruolo sociale che la distribuzione di proprietà dei farmacisti ricopre, tanto nei confronti del servizio assistenziale, quanto del territorio stesso. Da sempre le cooperative di farmacisti hanno un approccio orientato all'ascolto delle esigenze espresse dal territorio, in un dialogo continuo con tutti gli stakeholder, in primis i cittadini, ma anche l'associazionismo, le istituzioni, le industrie». Al riguardo, «porto l'esempio di Mia Farmacia, la rete di 300 esercizi di Farmacentro presenti tra Emilia-Romagna, Umbria, Marche, Abruzzo, Toscana e Lazio. Il nostro posizionamento è incentrato sulla professionalità. Non si tratta solo di realizzare una presa in carico del paziente a tutto tondo, cercando di dare una risposta complessiva a bisogni di salute dei nostri utenti, ma seguiamo i cittadini lungo tutte le fasi della loro vita». D'altra parte, «prevenzione, educazione sanitaria, aderenza alla terapia, supporto verso corretti stili di vita sono elementi centrali nell'approccio al cittadino e, in questa direzione, sviluppiamo e realizziamo servizi innovativi, come MiaApp che permette di rimanere vicini ai nostri pazienti offrendogli valore grazie all'omnicanalità e alla sinergia tra Farmacentro e FederfarmaCo».
Si tratta di elementi che «ci permettono di distinguerci in uno scenario delle farmacie che sta cambiando molto rapidamente, ma rappresentano anche punti di forza che sono stati fondamentali nell'affrontare questo periodo di emergenza sanitaria, perché ci hanno permesso di realizzare appieno quell'idea di prossimità e vicinanza che il nostro sistema esprime. Per esempio, la nostra meticolosità nel reperire certi prodotti ha permesso ai nostri associati di approvvigionarsi sempre di quei dispositivi di protezione individuale che in alcuni periodi erano una vera chimera per i cittadini».

Va detto, però, che «tali punti di forza sono possibili solo in una visione davvero sinergica della cooperativa, in cui ogni anello della catena fa la sua parte per il successo del gruppo. Come diceva il famoso Kenneth Blanchard, uno dei più autorevoli manager a livello mondiali, "nessuno di noi è forte come tutti noi"».