Losio (Cef), pronti a creare società di capitali controllate da farmacisti

12/09/2016


La Cef, Cooperativa Esercenti Farmacia di Brescia, è la prima Cooperativa d'Italia per storicità, fatturato e numero di Soci del settore farmaceutico. Nasce nel lontano 1934, nel retro di una farmacia lombarda, per volontà di un pugno di farmacisti e oggi detiene molti primati perché è la prima Cooperativa per quote di mercato ed il secondo player della distribuzione farmaceutica nel nostro Paese. Lo scorso anno ha chiuso con un fatturato superiore al miliardo e cento milioni, con un utile netto di 9 milioni, grazie ai suoi 1.620 Soci e alle 4.500 farmacie servite ogni giorno. Nel 2016 annovera 10 poli logistici sparsi in tutta la penisola, creando una vera e propria dorsale nazionale della distribuzione del farmaco, che può contare su più di 800 dipendenti che ogni giorno lavorano per soddisfare al meglio le esigenze dei farmacisti. Cef ha in portafoglio due network che sommano complessivamente 1.300 farmacie associate: quello "light" che si chiama FarmaciaINsieme e che conta 1.000 farmacie e quello "gold" che si chiama +bene e che ne vanta 300. A parlarne con F-online è il presidente della cooperativa Vittorino Losio.

Ingresso del capitale, come vi comporterete al riguardo?
La Cef si è già mossa per cogliere le opportunità che il nuovo contesto può offrire, infatti si sta attrezzando per creare una società di capitali interamente controllata da farmacisti in cui poter convogliare tutti coloro che vogliano investire nel settore e alla quale si possano rivolgere in futuro anche quei colleghi in difficoltà o decisi a vendere. Stiamo assistendo ad un cambiamento sostanziale nel nostro mercato, con l'imminente entrata del capitale la situazione si farà ancora più delicata e la Cef vuol far sì che il farmacista possa affrontare con serenità le sfide future.

La strategia aziendale. Nel breve periodo come vi muoverete?
Dopo le fusioni con Cofapi, Vem, Farpas, Sinfarma e Nef, adesso abbiamo deciso di concentrarci a rinsaldare i rapporti con i nostri Soci in questi nuovi territori in cui ci siamo affacciati da poco, senza però dimenticarci di quelli storici che ci hanno permesso in passato di arrivare dove siamo oggi. Ci proponiamo anche alle altre Cooperative italiane, come polo di aggregazione forte, per portare avanti i nostri valori che sono: valorizzazione del ruolo sociale della farmacia, eticità, rispetto del capitale umano e dell'ambiente. Ad inizio autunno scatterà il nostro progetto farmacia.it, l'avveniristico portale che connetterà sin da subito le 1.500 farmacie aderenti a Cef e che coniugherà i servizi di e-commerce con quelli informativo-educazionali e di gestione della terapia. Sarà, quindi, un hub che arricchirà l'esperienza dell'acquisto online di prodotti farmaceutici (OTC e SOP), parafarmaci, integratori e medical device con contenuti correlati ricchi di consigli e approfondimenti. E poi stiamo puntando a rendere il nostro retail sempre più moderno e attento alle nuove richieste del mercato.

Applicate le stesse condizioni commerciali a tutti i soci?
Sì, Cef applica le stesse condizioni commerciali a tutte le farmacie socie, ad eccezione di quelle sul farmaco etico che sono collegate ad un regolamento che prevede un miglioramento dello sconto di legge in funzione dell'indice di fedeltà della farmacia socia. Le condizioni dei clienti sono quelle di base. L'altra eccezione è rappresentata dalle diverse condizioni commerciali per i soci che hanno aderito alla rete sui prodotti interessati dall'assortimento comune di rete nell'area SOP, OTC e parafarmaco. Per quanto riguarda i servizi alcuni sono esclusivi e specifici per il network, tutti gli altri sono a disposizione di tutti i soci e di questi alcuni sono modulati in funzione degli indici di fedeltà dei soci.

Quali sono i costi più importanti?
I costi principali sono il costo del personale e quello della logistica.

Una cooperativa può diventare europea? Avete mai pensato a possibili alleanze con altre nazioni?
Da adesso possiamo smettere di parlare di Cef Brescia ed è meglio parlare di Cef Italia. Oggi aspiriamo a diventare nel belpaese, ciò che è Cofares (Cooperativa Farmaceutica Spagnola) in Spagna, dove copre una ampia quota del mercato iberico. Quando saremo a quel livello, inizieremo sicuramente a raffrontarci anche in Europa con quelli che avranno le nostre stesse visioni e condivideranno i medesimi valori.

Credete in una centrale di sistema?
Ci crediamo fortemente ed è per questo che facciamo parte di Federfarmaco fin dalla sua creazione. Solo uniti si vince. Siamo convinti che abbia un senso centralizzare alcune funzioni, e questo potrà consentire un risparmio di risorse e di energie, creando economie di scala, di scopo e di esperienza. Tutto questo senza mai dimenticare l'importanza dell'essere radicati sui territori, perché la differenza tra una multinazionale e noi, sta proprio in questo. In ogni filiale abbiamo persone che lavorano per noi e sono in grado di assistere i nostri Soci a differenza di quanto accade per le grandi aziende estere, che così perdono il contatto con la farmacia. Abbiamo creato anche dei comitati territoriali, composti da farmacisti, che hanno il compitato di fare da collante tra la base sociale e la sede centrale.

Qual è la peculiarità della vostra associazione?
Credo che la nostra forza risieda nel vero spirito cooperativo che ci pervade fin dai nostri albori. Noi siamo l'essenza del cooperativismo. Una azienda moderna, dinamica, innovatrice che è pronta ad affrontare ogni cambiamento con una squadra preparata e con dei farmacisti motivati che la seguono. Oggi per i titolari è necessaria una scelta di campo netta, perché sono loro che devono decidere con chi vogliano stare. Quando un titolare seleziona il grossista a cui appoggiarsi scrive il suo futuro: si può scegliere per lo "zero virgola" in più o per la dilazione di pagamento più comoda, oppure, si può optare per l'indipendenza della propria farmacia. La cooperativa è l'unica entità che può proteggere la farmacia italiana, guidandola per mano attraverso le mutate esigenze del mercato. Mi auguro che i miei colleghi, in fase di ordine verso il distributore, abbiano la mia stessa ferrea convinzione nel premere il tasto che invia la richiesta alla loro cooperativa, meglio se questa è la Cef. È strategico che i farmacisti controllino la distribuzione perché questa non cada nelle mani di poteri diversi dai nostri. Solo stando unite le farmacie potranno tutelare la propria libertà ed indipendenza.