Il ricordo di un amico

25/02/2019


Ci sono persone che lasciano il segno del loro passaggio, indipendentemente da quanto duraturo sia stato il periodo durante il quale hanno occupato ruoli di primo piano nell'ambito professionale o addirittura a prescindere da quale carica essi abbiano ricoperto nel corso del loro percorso lavorativo. Tra questi va sicuramente annoverato il collega Lorenzo Vitali, che ci ha lasciato prematuramente alla fine del mese di gennaio, quando, da poco più di due anni, si era fatto carico del ruolo particolarmente delicato di Amministratore Delegato di Unico S.p.A, Azienda tra le principali Società di farmacisti italiane la cui gestione lo aveva ovviamente assorbito appieno.

Del resto, Lorenzo è sempre stato così in tutte le sue cose. Quando si dedicava a qualcosa, quando accettava qualsiasi incarico non lo faceva mai in modo superficiale e di conseguenza, nel momento in cui gli si prospettava la possibilità di rivestire una qualche funzione o non la prendeva in considerazione, ritenendo di non potersi dedicarvi in misura adeguata, oppure la decisione positiva arrivava solo dopo aver attentamente ponderato quale poteva essere il suo contributo e quanto avrebbe potuto impegnarsi per il buon esito del compito assegnatoli. A ben pensare non sono tratti comuni quelli che voglio sottolineare di Lorenzo, tant'è che si evidenziano come caratteri distintivi di una personalità non comune.

La serietà e il rigore che accompagnavano la maggior parte delle sue azioni sono quelle connotazioni caratteriali che saranno legate indissolubilmente al suo ricordo e che hanno fortemente contraddistinto anche la sua esperienza politica che lo aveva visto ricoprire il ruolo di Sindaco di Legnano, la sua città, per un mandato di cinque anni. Esperienza sicuramente non facile anche quella, ma che aveva contribuito ad arricchire la sua esperienza personale e nella quale, come sempre, Lorenzo aveva avuto la capacità di lasciare un segno tangibile del suo operato. Ecco quello che ritrovo come minimo comune denominatore, come cifra comune delle sue attività, la volontà di incidere in modo significativo sempre nel solco della coerenza rispetto agli obiettivi dichiarati e quindi, con forza, perseguiti e spesso sostenuti con forza nei confronti di chi poteva avere visioni diverse. Il confronto serrato con Lorenzo su temi caldi era sempre possibile e a volte i toni potevano farsi anche molto decisi e fermi, ma in ogni caso si usciva arricchiti dalla discussione, apprezzandone la chiarezza delle idee rappresentate e l'onestà intellettuale delle tesi sostenute.

Tutto ciò lo ha fatto apprezzare da tutti noi come professionista ma soprattutto come uomo e la crescente stima che i suoi comportamenti hanno generato ci ha portato a considerarlo, al di là della assiduità delle frequentazioni, un amico vero e tale lo abbiamo sempre ritenuto.

Resta una riflessione da fare in sintesi. Il patrimonio di idee e di valori sono il principale dono che ci ha fatto Lorenzo, valori e idee che abbiamo apprezzato soprattutto perché non solo enunciati ma praticati quotidianamente nella sua testimonianza di vita. Principi e valori che sicuramente non dimenticheremo ma che, al contrario, cercheremo di fare nostri, provando anche noi a tradurli in attività concrete, proprio come avrebbe voluto Lorenzo.

Poche parole ma sentite per ricordare uno straordinario Collega venuto a mancare troppo presto.

Con sincera e profonda stima,
Antonello Mirone