Remunerazione, Mirone: filiera va valorizzata in nome di un servizio essenziale al cittadino

14/01/2019


Ridare dignità a tutta filiera del farmaco, ritenuta da tutti - cittadini, politici e istituzioni -, fondamentale per la salute pubblica, ma, di fatto, non valorizzata come dovrebbe e scarsamente considerata quando si parla di investimenti e risorse economiche. È questa la principale linea di azione di Federfarma Servizi per il 2019, un anno che vedrà, tra i tanti temi sul tappeto, anche il nodo della revisione della remunerazione. «L'offerta sanitaria nel nostro Paese è strutturata in maniera tale che l'assistenza farmaceutica sia tra gli obiettivi essenziali, ma a fronte di questa rilevanza gli attori della filiera - le farmacie e la distribuzione intermedia - non vengono adeguatamente valorizzati e remunerati» è la riflessione di Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi. «Ormai da tempo assistiamo alla costante diminuzione dei valori dei farmaci che distribuiamo e siamo arrivati a una situazione di scarsa sostenibilità per le farmacie e le nostre imprese. Per questo, riteniamo che la situazione debba in qualche modo essere sanata, con un valore complessivo della remunerazione in grado di tenere conto anche del numero di pezzi che distribuiamo sul territorio, che è particolarmente elevato e in costante aumento».

Nel dibattito di questi giorni, sviluppatosi attorno ai principi che dovranno guidare la revisione della remunerazione, continua Mirone, «si è fatto riferimento all'accordo del 2012, firmato da Aifa e filiera, ma poi bocciato dal Mef. A chi non farebbe piacere recuperare quei valori, almeno per quanto riguarda l'assetto organizzativo della proposta remunerativa? Lo scenario, però, è molto cambiato e ci auguriamo che si possa far comprendere agli interlocutori istituzionali e politici che valorizzare appieno il ruolo di farmacia e distributore non è più rimandabile. Dal canto suo, tuttavia, la farmacia deve dimostrare, ai tavoli in corso e a quelli che si apriranno, di non essere solo un punto di erogazione di farmaci, ma un centro proattivo della cura del paziente e di presa in carico di patologie e cronicità. In questa direzione, la necessità è anche quella di rendere evidente che la rete delle farmacie è in grado di strutturarsi in maniera organizzata, uniforme ed efficiente: ecco allora che, in questo, le società e cooperative dei farmacisti stanno facendo la loro parte, anche nell'ambito di Sistema Farmacia Italia, un progetto al quale vogliamo dare il giusto supporto».

A ogni modo, nel dettaglio della proposta di nuova remunerazione, «riteniamo indispensabile rivedere l'attuale sistema, abbandonando definitivamente il meccanismo del margine percentuale e abbracciando, invece, un modello misto, che preveda un riconoscimento per il lavoro svolto a pezzo e a percentuale. Un approccio, questo, che permetterebbe di valorizzare realmente il servizio al cittadino, mettendo il focus proprio sull'importanza di far arrivare ai cittadini, attraverso il territorio, i farmaci, indipendentemente dal prezzo. Da un lato, dobbiamo, infatti, considerare la grande quantità di prodotti distribuiti quotidianamente, che, pur avendo un prezzo esiguo, sono fondamentali per il prosieguo delle cure dei cittadini. Ma, al contempo, va tenuto in debita considerazione anche il lavoro svolto nella Distribuzione per Conto - altro snodo essenziale per far arrivare terapie, spesso ad alto costo, al cittadino, che è da valorizzare e rendere uniforme a livello nazionale, superando quelle differenze tra Regioni e addirittura tra Asl».