Federfarma.Co rinnova il Cda. Turrin (neopresidente): più private label e Ricerca e sviluppo

09/05/2017


Potenziare il Private label, sviluppare maggiormente il settore della Ricerca e sviluppo per conto delle farmacie e mettere in campo strumenti e attività che favoriscano un'azione comune e incrementino il concetto di rete. Questi alcuni dei punti del programma per il suo mandato di Francesco Turrin, neo presidente di Federfarma.Co, che ha recentemente rinnovato il consiglio di amministrazione. «È con orgoglio» è il commento di Turrin, presidente dell'Unione Farmacisti Liguri S.p.A, «che ho accettato questo incarico importante e di grande responsabilità, soprattutto alla luce delle evoluzioni connesse al Ddl concorrenza, che ha avuto l'ok dal Senato».
Il nuovo consiglio di amministrazione di Federfarma.Co risulta costituito, nel ruolo di vice presidente, da Vittorino Losio, presidente di Cef, e da Claudio Falini, presidente di Farmacentro. Segretario è Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi e tra i consiglieri c'è Roberto Pennacchio, presidente Farla Società Cooperativa, Francesca Rauzi, vicepresidente con una delega operativa di Unifarm, Pier Luigi Zuccari, presidente Corofar.
«Un valore che credo indispensabile per tutelare l'indipendenza della farmacia, la sua specificità e professionalità, e per governare al meglio i cambiamenti» continua Turrin «è quello di muoversi e agire insieme. Mio obiettivo sarà riuscire ad aumentare il raggio d'azione di questa capacità, per arrivare a includere sempre più attività e per rafforzare il concetto di rete. Sviluppando strumenti e progetti che favoriscano il potenziamento di una azione comune, del fare insieme, ma risolvendo anche quella frammentazione, pur nel rispetto delle territorialità, di un sistema in cui troppi attori si occupano di uno stesso tema, anche nella direzione di ottimizzare al meglio le risorse». In questo senso, «tra gli obiettivi, laddove possibile, c'è anche quello di attivare interventi di saving, anche attraverso lo sviluppo di servizi comuni, in modo da recuperare risorse da poter reinvestire in progettualità e in salvaguardia del margine della farmacia». Nel dettaglio, tra i punti delle attività del triennio, «c'è senz'altro quello di incrementare la Ricerca e sviluppo per conto delle farmacie, che singolarmente non hanno forza e specialties, per sviluppare strumenti, progetti, modelli che dovranno consentire di stare sul mercato. In questa direzione, grande sarà l'attenzione a nuovi modelli gestionali, all'aderenza alla terapia, alla presa in carico del paziente, alla raccolta di dati - e questo proprio perché siamo gestori di salute». Ma anche «il Private label, in cui credo particolarmente - e non a caso le mie farmacie sono tra le prime in Italia per sell out dei prodotti Profar. Un ulteriore impegno che mi assumo è quindi aumentare la diffusione e promozione dell'importanza del prodotto di marca». «Il rinnovo del Cda di Federfarma.Co è all'insegna della continuità» spiega Antonello Mirone, presidente Federfarma Servizi e segretario di Federfarma.Co. «La logica che ha guidato la scelta è stata quella di portare alle cariche apicali le aziende più vicine a Federfarma.Co. Certamente, un apprezzamento va a Cesare Guidi, che ha lasciato la carica di presidente. Ora davanti a noi si prospettano compiti e sfide importanti: in primo luogo quella di sviluppare servizi ed erogare funzioni per le associate per affrontare i cambiamenti che verranno. Sarà un triennio particolarmente significativo ma sono convinto che insieme potremo vincere questa sfida». «Ritengo» interviene Vittorino Losio, presidente di Cef e vicepresidente di Federfarma.Co «che Federfarma.Co sia una società che possa essere di supporto al lavoro che fanno le cooperative, che sia indispensabile per la loro crescita e che possa favorire i processi di aggregazione in atto. Per questo sono contento di fare parte ancora del Consiglio di amministrazione. Per i prossimi anni, l'ingresso del capitale sarà da stimolo, per tutti noi che facciamo parte di cooperative, nella direzione dell'aggregazione. E il nostro obiettivo sarà far sì che insieme si possa tutelare la farmacia come libera e indipendente». «Nel periodo di grande cambiamento che stiamo vivendo» è il commento di Claudio Falini, presidente di Farmacentro e vicepresidente di Federfarma.Co «laddove le cooperative da sole non riescono a integrarsi attraverso forme di collaborazione diretta o fusioni societarie, sicuramente la struttura di Federfarma.Co può rappresentare un momento di centralizzazione di funzioni. Un'attività che già oggi fa, ma che credo potrà trovare spunti che finora non sono stati considerati. Sono certo che davanti a noi ci saranno anche momenti di sviluppo strategico per posizionare la società in maniera più corretta rispetto all'evoluzione del nostro settore». «Sono orgoglioso di far parte di Federfarma.Co» interviene Roberto Pennacchio, presidente della laziale Farla Società Cooperativa, new entry nel Cda di Federfarma.Co come consigliere. «In un momento di difficoltà estrema per le farmacie, che si ripercuote sulle cooperative, credo che questa struttura possa diventare determinante per il sistema, in termini di supporto e omogeneità delle politiche aziendali e commerciali. In generale, spero che i farmacisti capiscano quanto prima l'importanza di avere strutture di proprietà perché, in questo momento, saranno le uniche che potranno in qualche modo arginare la deriva negativa dell'ingresso del capitale. Senza le cooperative, non si va da nessuna parte, perché queste rappresentano un contraltare privato, di nostra proprietà, con il quale poter reggere il confronto con altri gruppi».