Malattie reumatologiche, Gerli (Sir): ruolo farmacista fondamentale per diagnosi precoce

23/05/2022


Le malattie reumatiche, oltre a essere molto comuni, hanno forti ricadute dal punto di vista sociosanitario e una diagnosi precoce può essere fondamentale per evitare eccessivi impatti sulla qualità della vita. Per questo, dalla Società italiana di reumatologia (Sir), insieme a Federfarma Servizi, è stata lanciata, nell'autunno 2021, la campagna nazionale "Malattie reumatologiche, prima le individui, prima le affronti". Un progetto che si è posto l'obiettivo di valorizzare la figura del farmacista come sentinella sul territorio, mettendo i professionisti nelle condizioni di informare e sensibilizzare la popolazione, di intercettare per tempo chi necessita di essere preso in carico, e soprattutto di indirizzarlo al corretto percorso diagnostico terapeutico.

La campagna si è articolata attraverso la distribuzione nelle farmacie partecipanti di 100.000 copie del booklet sulle principali patologie reumatologiche e 25.000 leaflet per ciascuna delle quattro malattie reumatologiche più diffuse. Per i farmacisti sono stati organizzati cinque webinar formativi, con la partecipazione di medici specialisti esperti di malattie reumatologiche per favorire l'interdisciplinarità, che si sono tenuti dal 15 novembre fino al 13 dicembre, e un percorso attraverso Fad, che è ancora disponibile.

A parlarne a F-Online Roberto Gerli, presidente della Società italiana di reumatologia.

Presidente, la campagna "Malattie reumatologiche, prima le individui, prima le affronti", grazie alle associate di Federfarma Servizi, ha visto il coinvolgimento di una fetta ampia di farmacisti distribuiti su tutto il territorio. Quale bilancio può fare dell'iniziativa?

Abbiamo avviato da qualche mese, come Società italiana di reumatologia, una fattiva sinergia con Federfarma Servizi, che vede una stretta collaborazione tra reumatologi e farmacisti e al momento il bilancio appare molto positivo. L'iniziativa è stata promossa dalla nostra Società alla luce del fatto che la nostra disciplina si interessa di malattie molto comuni e diffuse e che hanno un notevolissimo impatto dal punto di vista sociosanitario. Sono patologie che, in un numero consistente di casi, possono determinare un rapido danno delle strutture articolari - è il caso, per esempio, delle artriti croniche, quali l'artrite reumatoide, la psoriasica e la spondilite anchilosante -, creando di conseguenza inabilità molto rilevanti per i pazienti affetti. Se non curati adeguatamente, infatti, nel giro di pochi anni possono avere gravi limitazioni, non solo nel mondo del lavoro, ma anche per assolvere agli atti di vita quotidiana. Inoltre, in alcuni casi, la malattia può colpire anche organi viscerali, come rene, polmone e cuore e, quindi, mettere a rischio il soggetto colpito, con danni di organi vitali.
In questo contesto, si ha la chiara percezione che non sia così noto che una diagnosi precoce può essere fondamentale per prevenire tali danni attraverso l'impiego di trattamenti molto avanzati e molto efficaci. Da ciò nasce quindi l'iniziativa: per far comprendere ai pazienti questi fondamentali concetti. La campagna ha visto la formazione di numerosi farmacisti, che sono stati così messi nelle condizioni di poter intercettare pazienti con potenziali problematiche reumatologiche.


Che supporto può derivare dai farmacisti sul territorio?

Fondamentale. Il farmacista è forse il primo a intercettare il paziente con dolori articolari o tendinei, con dolori alle articolazioni degli arti o allo scheletro assiale, cioè della colonna vertebrale. Se formato in modo adeguato, potrà essere lui stesso a consigliare il miglior approccio da adottare nei singoli casi.


Quale valore rileva da iniziative di questo tipo?

Il valore è enorme proprio in quanto un paziente con un dolore articolare si reca di frequente in farmacia, senza passare dal proprio Medico di medicina generale, cercando di risolvere il problema con una terapia sintomatica. Per i motivi descritti, tale condotta può essere estremamente rischiosa, nel caso in cui il sintomo sia espressione di una infiammazione articolare che può cronicizzare.


In futuro pensate di replicare iniziative analoghe?

Sarebbe di estrema utilità procedere e replicare tali iniziative in futuro. La nostra Società è molto ben predisposta da questo punto di vista e la speranza che tali iniziative, magari modificate e corrette nel tempo, se necessario, a seconda della esperienza che verrà fatta in questi mesi, possa trovare favorevole accoglimento anche da parte dell'altro attore, cioè il farmacista. Il tutto sempre in funzione dell'obiettivo principale che, sia per il medico sia per il farmacista, è il paziente.