Tavolo tecnico indisponibilità (Tti): tra risultati e prospettive future, il punto di Aifa

22/11/2021


L'Italia, nella gestione del fenomeno delle carenze e delle indisponibilità, ha un ruolo di rilevanza riconosciuto a livello europeo e questo anche grazie all'esperienza del Tavolo tecnico sulle indisponibilità (Tti), istituito dall'Aifa sei anni fa, che ha visto la partecipazione della filiera. Tanti sono i risultati ottenuti finora e molte le progettualità su cui si sta lavorando. Il punto è emerso durante la conferenza stampa organizzata oggi da Aifa, in cui è stato presentato il volume "Il Tavolo Tecnico Indisponibilità", edito dal Poligrafico dello Stato in collaborazione con Aifa e a cui ha partecipato anche Federfarma Servizi.

L'esperienza del Tti ha acceso i riflettori sulla necessità di garantire l'accesso al farmaco
«Il Tavolo tecnico sulle indisponibilità», è stato l'intervento di Nicola Magrini, direttore generale Aifa, «si è rivelato un fondamentale strumento che, nei suoi anni di attività, ha ottenuto importanti risultati, ma che, anche nel periodo di emergenza legato al Covid-19, ha fatto emergere il suo valore. Grazie a questa esperienza, che ha visto uno spazio di discussione e ragionamento comune e una collaborazione strutturata tra pubblico e privato, l'Italia, oggi, è riconosciuta a livello internazionale come modello e punto di riferimento». Tra i tanti risultati del Tavolo, «va segnalato senz'altro un salto culturale importante: l'accessibilità, costante e puntuale, del bene farmaco è, oggi, un obiettivo e un ambito entrato stabilmente nella discussione pubblica e su cui è diretta l'attenzione di tutta la collettività. Questo è un aspetto di grande rilievo, perché permette di attivarsi con maggiore efficacia sul tema».


I risultati e le progettualità future

«Uno dei valori aggiunti del Tavolo Tecnico», ha aggiunto Domenico Di Giorgio (nella foto) direttore dell'Ufficio qualità dei prodotti di Aifa e promotore e coordinatore del Tavolo, «è stato quello di aver intercettato e portato alla luce una serie di buone pratiche, nella gestione del fenomeno, che erano già presenti sul territorio, in alcune Regioni o Amministrazioni, ma di cui, al di fuori di un ristretto circuito di esperti, non c'era consapevolezza. Quello che è stato creato è, in sostanza, uno spazio di condivisione di operatività e regole, dove, accanto a un metodo, a un approccio scientifico, è stato portato a sistema anche un comune sentire, che ha fatto individuare alcuni comportamenti come distorsivi». Durante l'emergenza sanitaria, va detto, «la rete del Tti ci ha permesso di gestire le difficoltà di approvvigionamento che hanno riguardato determinati prodotti, quali, per esempio, quelli in uso nelle terapie intensive, e di muoverci sugli scenari futuri. In particolare, al riguardo, vale la pena citare l'esperienza del Gruppo di lavoro sulle immunoglobuline, coordinato dal Centro nazionale sangue e a cui partecipano anche il ministero della Salute, i rappresentanti delle Regioni, Farmindustria, le sigle della filiera e le associazioni dei pazienti».
Tante, comunque, sono le progettualità su cui si sta lavorando: «Tra queste va ricordato anche il coinvolgimento delle software house, con l'obiettivo di prevedere nei gestionali dei medici di medicina generale e delle farmacie un alert su eventuali indisponibilità, in modo che si possa intervenire in prevenzione». Ma tra le prospettive future «stiamo anche puntando a strutturare un portale di informazione per la popolazione, per rispondere alle domande dei pazienti. La strada percorsa fino a ora è stata tanta, ora si tratta di trovare una modalità per continuare su questa direzione».

La partecipazione di Federfarma Servizi

«Come Federfarma Servizi» è l'intervento a firma di Monica Lupo, direttore Generale, all'interno del volume "Il Tavolo Tecnico Indisponibilità", che riassume alcuni dei risultati conseguiti dalle strutture coinvolte, dando voce alle amministrazioni centrali e regionali e alle sigle della comunità scientifica e dei diversi settori della filiera del farmaco, «continueremo a dare il nostro contributo per cercare di contrastare le pratiche che determinano distorsioni del mercato tali da mettere a rischio la disponibilità del bene farmaco, con un impegno nei confronti delle farmacie e della popolazione tutta che sentiamo vivido». Federfarma Servizi «partecipa al Tavolo tecnico sull'indisponibilità sin dalla sua istituzione, quando ci riunivamo per cercare di trovare possibili soluzioni al problema della carenza dei farmaci nel Lazio. Sono passati tanti anni da allora e la composizione del Tavolo si eÌ arricchita in tema di partecipazione sia da parte pubblica sia con sigle che a diverso titolo sono in prima linea nella prestazione di un servizio sanitario al nostro Paese. Come associazione delle aziende di distribuzione di proprietà dei farmacisti, abbiamo sempre ritenuto fondamentale il dialogo con gli attori della filiera, con la mission di garantire supporto alle farmacie e a tutte le strutture che al loro pari costituiscono presidi sanitari territoriali. Le nostre aziende rappresentano l'anello di congiunzione centrale tra l'industria e la farmacia, e il servizio pubblico cui siamo normativamente chiamati eÌ ciò che ci titola a cercare le soluzioni possibili per assicurare la tutela della salute pubblica. Il Tavolo tecnico sull'indisponibilità con la norma del Protocollo congiunto nel 2016 ha dimostrato che eÌ possibile lavorare insieme su obiettivi comuni, e va riconosciuto all'Aifa e al dott. Domenico Di Giorgio in particolare, la capacitaÌ di creare un gruppo tecnico che ha assunto ormai la struttura di una "rete della salute"».

Va detto, aggiunge il presidente Antonello Mirone, «che la nostra associazione ha da sempre sostenuto iniziative su tali problematiche e continuerà a farlo. Il Tti è un progetto importante che dovrà trovare altri ambiti di applicazione e una sintesi con le altre esperienze che vanno nella stessa direzione. Tra queste, vale la pena richiamare, per esempio, l'iniziativa in2Dafne (INdustry Inventory Dafne) che permette l'accesso a informazioni relative alle disponibilità presso le aziende produttrici o nella rete distributiva per area geografica, o il progetto europeo che vede attiva Federfarma al fianco delle associazioni di farmacie e farmacisti di Francia, Portogallo e Spagna, e finanziato dalla Commissione europea, all'interno del programma Digital Health Europe».