Sicilia, partite le vaccinazioni in farmacia. Valorizzato il ruolo del distributore

13/09/2021


Si sta progressivamente avviando la vaccinazione anti Covid-19 in farmacia in Sicilia. Partita nella provincia di Palermo, con un modello che dà particolare rilievo all'aspetto della tracciabilità, sta interessando anche le province di Catania e Messina, per arrivare, entro la fine del mese, a coinvolgere tutti i territori. A fare il punto a F-online Antonio Passalacqua, un Amministratore Delegato di DM Barone, Associata di Federfarma Servizi, che ha focalizzato il ruolo della distribuzione intermedia.


«Una prima importante caratteristica dell'Accordo in Sicilia» spiega Passalacqua «è l'utilizzo della piattaforma informatica di Promofarma, GOpenDPC, che garantisce una gestione più trasparente e una migliore tracciabilità dei prodotti, con facilitazioni per le prenotazioni dei vaccini o problematiche di varia natura».

C'è da rilevare, «accanto a questo elemento di innovazione, alcuni aspetti che rendono l'operatività talvolta complicata». Tra questi «il fatto che l'Accordo regionale debba essere recepito e declinato dalle singole nove Aziende Sanitarie Provinciali. Il modello di base, va detto, rimane grosso modo lo stesso ovunque e, in questa direzione, apripista è stata l'ASP di Palermo. Ma, a seconda dei territori, possono esserci piccole differenze, relative, in particolare, a tempistiche, scadenze e dettagli operativi». Inoltre, «dal momento che nella Regione non vige una organizzazione della Dpc con distributore capofila, sono i singoli grossisti che provvedono a ritirare le dosi - già sconfezionate e rietichettate - presso le varie Aziende Ospedaliere Provinciali, così da consegnarle nei tempi e nei modi previsti alle farmacie richiedenti. L'impegno da parte del Distributore è certamente molto oneroso, anche perché la procedura per una corretta gestione logistica del vaccino e della conseguente parte amministrativa non è di poco conto e, d'altra parte, anche da un punto di vista della nostra remunerazione, siamo coscienti di svolgere un importante servizio di pubblica utilità al costo. Ma, pur a fronte di questo, abbiamo la consapevolezza di operare per un futuro sviluppo della rete delle farmacie italiane, in un sistema integrato con il distributore: l'inizio di una nuova era che, anche grazie al supporto della distribuzione intermedia, possa determinare l'evoluzione del ruolo sanitario della Farmacia a primo presidio territoriale. Ci auguriamo che questo percorso di valorizzazione professionale del farmacista e sociale della farmacia, possa proseguire con un'estensione di ulteriori servizi per la comunità. Al contempo ci auguriamo che, anche da parte delle farmacie, tali cambiamenti siano occasione per rivalutare il proprio ruolo e valorizzare le risorse di cui si dispone».