Vaccini in farmacia, dal Lazio una operatività che valorizza la filiera

07/06/2021


È partita il primo giugno la vaccinazione in farmacia da parte dei farmacisti nel Lazio. Al momento sono stati coinvolti circa 600 presidi, che, in totale, fino al 27 giugno, hanno a disposizione oltre 20.000 - i monodose Janssen - pari a 25 dosi a settimana per farmacia. «L'operatività è stata messa a punto in ogni dettaglio e tutto sta funzionando, nonostante le complessità legate anche alla disponibilità dei vaccini».

A fare il punto a F-online Nicola Strampelli, delegato regionale per il Lazio di Federfarma Servizi e vice presidente di Cef, che racconta l'impegno della distribuzione intermedia.

«Il processo distributivo è strutturato attraverso modalità operative e scadenze temporali ben precise. Dato il numero limitato di vaccini, per il mese di giugno sono state assegnate 25 dosi a settimana per farmacia. I vaccini disponibili per il Lazio, che arrivano a Pratica di Mare, vengono suddivisi nelle due farmacie ospedaliere di riferimento, che procedono allo sconfezionamento e alla preparazione di scatole da cinque flaconi multidosi».

Il sistema si basa sul meccanismo della Dpc: «I due grossisti capofila, Cef e Comifar, ritirano le confezioni, insieme ad aghi e siringhe, nelle due farmacie ospedaliere e portano il tutto nei propri magazzini. Qui vengono preparati i kit composti da 25 siringhe e 25 aghi, mentre il vaccino viene gestito con tutte le accortezze richieste da un prodotto così delicato, che non può subire rovesciamenti, urti o quant'altro. La distribuzione alle singole farmacie avviene poi da parte del grossista di riferimento per la Dpc, che ritira le confezioni presso i magazzini capofila e procede alla consegna direttamente nelle mani del farmacista, che deve controllare contenuto e correttezza della documentazione».

Un altro nodo di particolare importanza è la tempistica: «Una prima deadline è quella relativa alla chiusura e all'invio delle agende da parte delle farmacie, che è stata fissata al giovedì. Questo si è reso necessario per permettere il rispetto di tutti i passaggi successivi. Va detto che la consegna dei vaccini da parte della struttura commissariale non avviene in un giorno prefissato, ma dipende dalla disponibilità. Da parte nostra, abbiamo cercato di organizzare il flusso in modo da garantire, in ogni caso, la consegna ai grossisti della raggiera - e di conseguenza alle farmacie - entro la domenica, cosicché si possa procedere alla somministrazione dei vaccini già dal lunedì mattina. Devo dire che si vive un po' alla giornata: la prima settimana è stata abbastanza regolare, mentre per questa seconda tranche, che comprende le dosi per gli appuntamenti dal 7 all'11 giugno, ci è stato comunicato che i vaccini non erano disponibili da subito nelle quantità necessarie, ma sono arrivati in due momenti distinti. Grazie all'impegno di tutti, riusciamo comunque a far fronte agli imprevisti e a garantire il funzionamento di tutto il processo, senza alcuna ricaduta sul cittadino».
Per quanto riguarda la remunerazione, «non è ancora stata definita la parte di nostra competenza, ma è ancora in fase di concertazione. Contiamo di arrivare a una quadra a breve».

In generale, «l'impegno in termini di tempo e di risorse è grosso e il processo richiede anche un grande lavoro di coordinamento tra tutte le parti coinvolte. La rete delle farmacie e della distribuzione intermedia sta dando una grande prova, a tutela e vantaggio dei cittadini e della sanità pubblica, e il nostro augurio è di essere riusciti a mettere in campo un sistema che possa essere utilizzato in maniera strutturale, non solo per il vaccino anti-Covid ma anche, in prospettiva, per altre tipologie di vaccinazioni. Se l'intenzione, espressa di recente dal commissario straordinario Francesco Figliuolo e rimarcata dalla Regione, è quella di abbandonare progressivamente i grandi hub per passare a una gestione delle vaccinazioni sul territorio, in mano a Medici di medicina generale e farmacie, noi siamo pronti. Quello che speriamo è che questo valore venga convogliato in attività durature e non venga disperso una volta passata l'emergenza».