Sierologici in farmacia, in Emilia-Romagna effettuati 330.000 test e trovati 600 casi positivi confermati
21/12/2020
Sono stati circa 330.000 i test sierologici effettuati dal 16 ottobre dalle farmacie dell'Emilia-Romagna, con una partecipazione che ha visto quasi 970 farmacie aderenti - pari a oltre il 70% - e con uno screening che ha individuato oltre 600 pazienti positivi, confermati da tampone molecolare.
«L'adesione delle farmacie e la risposta dalla popolazione è stata superiore alle aspettative», ha fatto il punto a F-Online Achille Gallina Toschi, presidente di Federfarma Emilia-Romagna. «L'iniziativa ha valorizzato ulteriormente il ruolo della farmacia che, in un momento di forte crisi sanitaria, ha permesso di evitare lo sviluppo di nuovi focolai. L'apprezzamento è stato notevole da parte di tutti e, ora, ci auguriamo che si possano portare avanti anche altri progetti».
Oltre il 70% delle farmacie coinvolte, con presidi di piccole e grandi dimensioni
«La partecipazione delle farmacie è stata importante», ha spiegato Gallina Toschi, «e le modalità di sviluppo della iniziativa hanno permesso di coinvolgere presidi di piccole e di grandi dimensioni. Di fatto, si è trattato di un test di autodiagnosi, in cui il farmacista ha istruito il paziente e condotto la parte analitica e amministrativa, senza tuttavia avere contatti. Certamente, rispetto alle attività abituali per le farmacie, le misure di sicurezza da mettere in atto sono state maggiori, ma devo dire che, nonostante qualche difficoltà iniziale, siamo riusciti a portare avanti l'iniziativa senza grosse problematiche. Sul fronte della remunerazione, la cifra è stata ponderata in maniera appropriata, anche rispetto ai costi sostenuti». I cittadini «hanno mostrato davvero interesse e anche da parte della Regione c'è stato grande apprezzamento, tanto che di recente siamo stati convocati dal governatore, Stefano Bonaccini. Ora, ci auguriamo che venga ripreso, a breve, il percorso relativo alla farmacia dei servizi - rimasto fermo a causa dell'emergenza sanitaria - e, soprattutto, il processo di valorizzazione della farmacia anche nell'ambito della distribuzione dei farmaci, con una progressiva diminuzione della Diretta». Sul punto, «rispetto a qualche tempo fa, la situazione è certamente migliorata, con il passaggio alle farmacie di comunità dei pazienti con diabete e Bpco, ma la strada è ancora lunga».
Ai nastri screening nelle farmacie con tampone nasale rapido
Intanto, è ai nastri l'avvio dello «screening in farmacia con tampone rapido nasale. L'accordo, di fatto, è rimasto lo stesso di quello relativo ai test sierologici, ma da parte della Regione è stata data la disponibilità a valutare una eventuale integrazione economica, qualora i costi sostenuti dalle farmacie dovessero essere maggiori del previsto. Questo alla luce, in modo particolare, di misure di sicurezza che devono essere più stringenti e del fatto che potrebbe essere necessario, in alcune situazioni, attivare la possibilità di disporre di locali separati, esterni alla farmacia, quali per esempio gazebo»