Test sierologici rapidi, a Bolzano coinvolte farmacie e distribuzione

14/09/2020


Un passo importante verso il riconoscimento delle farmacie come punto periferico e capillare del sistema sanitario e verso la valorizzazione del servizio pubblico essenziale che farmacie insieme alla distribuzione intermedia possono rappresentare per la popolazione, soprattutto in un momento come quello attuale.

Raccontano così Paolo Cainelli, presidente di Unifarm, e Fernanda Visentin, direttore tecnico Unifarm, nonché referente di Federfarma Servizi per il Trentino-Alto Adige, l'esperienza, avviata nella provincia di Bolzano, di somministrazione in farmacia dei test sierologici rapidi per la rilevazione degli anticorpi da Covid-19 al personale scolastico. Il progetto, frutto di un accordo tra Federfarma locale e l'Azienda sanitaria dell'Alto Adige, è partito il 24 agosto e ha visto la partecipazione di oltre 120 farmacie (su 145) e il coinvolgimento della distribuzione intermedia per la consegna dei kit.

«Ci siamo messi fin da subito a disposizione della Asl», spiegano da Unifarm, l'azienda di farmacisti coinvolta nel progetto. «Il modello ricalcato è quello rodato con la Dpc e, a fronte di questo, non ci sono state particolari difficoltà. La fornitura dei kit è arrivata direttamente dalla Asl, che ci ha indicato i quantitativi per ogni farmacia e i presidi che partecipano al progetto, mentre la consegna è avvenuta in modalità una tantum». Il progetto «è di particolare importanza perché ha sancito un ruolo della farmacia anche all'interno delle campagne di screening per il Covid-19. È un importante precedente, anche per altre Asl o zone di Italia, e ci auguriamo che il modello possa essere ripreso. Per quanto ci riguarda, ribadiamo la nostra totale disponibilità ad avviare iniziative di questo tipo, che valutiamo molto positivamente, soprattutto per la valorizzazione della professionalità del farmacista e del ruolo della farmacia all'interno del servizio sanitario».

La campagna, inizialmente prevista tra il 24 e il 30, è stata successivamente prorogata di una ulteriore settimana, per permettere di partecipare a un numero maggiore di personale scolastico - invitato tramite lettera della Asl. Secondo quanto prevede l'accordo, «i test vengono fatti in ambiente dedicato e separato dal locale di vendita, così da consentire l'uso dei dispositivi in condizioni di sicurezza, nonché l'osservanza della normativa in materia di privacy». Nel caso in cui «si non disponga di uno spazio dedicato all'autoanalisi separato, il test può essere eseguito a farmacia chiusa». Ogni «test effettuato viene remunerato dall'azienda sanitaria alla farmacia con 15 euro più Iva».