CARO-MASCHERINE, FEDERFARMA: FARMACIE SI ASTENGANO DA VENDITE A PREZZI SPROPORZIONATI

23/03/2020


Astenersi dalla vendita di dispositivi di sicurezza individuale a prezzi sproporzionatamente alterati rispetto a quelli praticati prima dell'emergenza sanitaria in atto, tali da configurare anomale alterazioni o, in ogni caso, tali da far anche solo ipotizzare indebiti margini di ricavo. È questo l'invito che Federfarma rivolge ai titolari, chiedendo alle «Unioni Regionali e Associazioni Provinciali di sensibilizzare le farmacie associate, al fine di evitare anche il solo potenziale rischio di incorrere nelle fattispecie penali relative a eventuali manovre speculative». Anche perché il presentarsi «di episodi relativi a fenomeni speculativi, pur limitati a sporadici casi, realizzano una concreta lesione di immagine per l'intera categoria che, viceversa, merita ogni apprezzamento e plauso per l'efficienza e la dedizione al servizio che sta dimostrando».
L'invito è contenuto in una recente circolare nella quale «si fa riferimento a episodi di speculazione sui prezzi di vendita dei dispositivi di protezione individuale (Dpi), segnalati sugli organi di stampa, e si ribadisce, la volontà di combattere con ogni mezzo tali comportamenti».

Tra le attività messe in campo in questa direzione, Federfarma sollecita le «Unioni Regionali e Associazioni Provinciali a segnalare eventuali abusi», in modo da «potersi costituire parte civile nei processi». In particolare, sarà opportuno «accertarsi - anche richiedendo documentazione amministrativa di acquisto - del prezzo di acquisizione dei Dpi da parte di quelle farmacie segnalate per aver venduto tali dispositivi a prezzi non in linea con quelli di mercato, così da fornire gli occorrenti elementi istruttori, che consentiranno a Federfarma di attivare le autorità competenti anche in ordine all'eventuale ricorrenza degli estremi di cui all'articolo 501-bis del Codice penale».
Inoltre, «proprio per evitare anche il solo potenziale rischio di incorrere nelle fattispecie penali» relative a manovre speculative, «si invitano le Unioni Regionali e Associazioni Provinciali a sensibilizzare le farmacie associate a volersi astenere dalla vendita di dispositivi a prezzi sproporzionalmente alterati rispetto a quelli praticati prima dell'emergenza sanitaria in atto, tali da configurare anomale alterazioni dei prezzi stessi o, in ogni caso, tali da far anche solo ipotizzare indebiti margini di ricavo».