Prevenzione, Ats: farmacie importanti ma devono ripensare il loro ruolo sul territorio

18/04/2019


Se la sfida per il Servizio sanitario nazionale e l'assistenza è quella della prevenzione e dell'aderenza alla terapia, le farmacie sul territorio possono giocare un ruolo importante, ma è necessario un ripensamento. E se a dirlo è il Direttore Generale di un'Ats (quella di Bergamo) il messaggio diventa ancora più forte. È questa una delle riflessioni emerse dall'intervento di Massimo Giupponi, Direttore Generale ATS Bergamo, dedicato alla "Prevenzione come valore prospettico per la tutela della salute pubblica", tenuto durante il convegno organizzato da Federfarma Servizi a Cosmofarma. «Il tema della sostenibilità dell'assistenza» ha spiegato «è centrale e richiede lo sviluppo di una riflessione con tutti i soggetti del sistema sanitario. Se il 50% delle giornate di degenza ospedaliera sono riconducibili a ricoveri per anziani, è evidente che la cronicità deve essere al centro. Siamo di fronte a una evoluzione del sistema salute che rimette in discussione e ridefinisce ruoli e responsabilità di tutti gli attori, offrendo la possibilità di nuovi posizionamenti, in un sistema che si va costruendo».

Così «i soggetti che oggi sono più in grado di sviluppare progettualità, riusciranno ad avere performance più interessanti. In questa dinamica, il ruolo della farmacia dei servizi è centrale. Il grande valore che questo mondo esprime risiede anche nel fatto che non ha la necessità di essere promosso nei confronti dei cittadini: da sempre, infatti, il cittadino vive la farmacia come punto di riferimento naturale e conosciuto». Ma «questo posizionamento non va dato per scontato: richiede comunque un ripensamento per garantirlo anche in futuro». Il che significa «mettersi a disposizione per percorsi nuovi. Chi è sul territorio e ha un ruolo riconosciuto ha un grande valore da mettere sul tavolo. Oggi il sistema sta tentando di agire sul tema della riduzione dei costi attraverso la presa in carico e l'aderenza alla terapia, che comunque sono inscindibili. Ora, si tratta di sviluppare la capacità di trovare strumenti organizzativi nuovi, per lavorare insieme».