Farmacia e libri, cosa hanno in comune? Il caso della "Piccola farmacia letteraria"
14/01/2019
La farmacia è un luogo di condivisione e ascolto, in cui ci si sente capiti e accettati, senza giudizi. Un luogo in cui si può portare il proprio problema e si cerca una soluzione. È bello sapere che chi varca la soglia della farmacia, lo faccia mosso da questo spirito. Ma ancora di più lo è se proprio alla farmacia - all'esperienza umana che si vive entro le sue mura, al percorso che, nel dialogo con il farmacista, si riesce a costruire per stare meglio -, ci si ispira, per far nascere una libreria. È successo a Firenze, in via Ripoli 7, nel quartiere residenziale della Gavinana, al di fuori degli itinerari turistici. Lì si trova un luogo di consiglio per stare bene, una "Piccola farmacia letteraria", dove il libro diventa «un'opera d'arte capace di curare l'anima». L'idea alla base, realizzata, con grande dedizione, da Elena Molini, 35enne con una lunga esperienza in una importante libreria, parte proprio dall'ascolto: «Negli anni in cui ho lavorato in libreria ho capito che le persone sono in cerca di consigli per risolvere stati d'animo e affrontare situazioni di malessere. Proprio dalle richieste che mi sono state fatte, mi è venuta idea di categorizzare e organizzare i libri in base alle emozioni e alle situazioni di vita, in modo da poter offrire, di volta in volta, a seconda delle richieste, la giusta soluzione».
Perché allora proprio una "farmacia" letteraria?
Se il libro può essere inteso come una "cura", il luogo in cui si possono trovare soluzioni è, in primo luogo, la farmacia.
Che cos'è per te la farmacia?
Un luogo di condivisione e di ascolto, dove ci si sente capiti, accettati e non si viene giudicati. Un luogo dove si va a cercare una soluzione a un problema, per un malessere o anche solo per stare meglio. Un luogo dove si trova una persona che ti guarda e ti vede ed è disposta a darti un consiglio appropriato.
E in una "Farmacia letteraria" che tipo di consiglio si trova?
Quello che propongo è una sorta di percorso. Sui libri ho posto piccole targhette, una specie di bugiardino, con indicazioni, posologia (per esempio da assaporare con lentezza o tutto di un fiato) ed effetti collaterali (che cosa può scatenare). In libreria c'è poi una legenda con 62 stati fisici ed emotivi che guidano verso scaffali diversi, ognuno di un colore. Così si va dall'amore non corrisposto, alla tristezza, all'amicizia, a tematiche di maggiore impatto come la maternità mancata, le dipendenze. Chi entra in libreria, ha la possibilità di avviare un percorso in autonomia, grazie alle indicazioni che si trovano, oppure attraverso il consiglio che posso offrire io. La scelta di libri è molto varia, in libreria c'è un po' di tutto, ma tutto quello che c'è l'ho letto personalmente, per poter dare a ciascuno il consiglio più appropriato.
Quanto alle indicazioni, per le categorie più semplici - pigrizia, qualunquismo, dipendenza da viaggi - mi sono basata sulla mia esperienza. Per quelle con una maggiore connotazione sanitaria - ansia, depressione - mi sono servita della consulenza di alcune psicologhe.
Che riscontro stai ricevendo?
Ho aperto l'8 dicembre e l'idea era di avviare una libreria di quartiere, ma il riscontro è stato grande, più di quanto mi aspettassi. E mi fa piacere anche vedere persone che arrivano un po' da tutta Italia, nonostante questa parte di Firenze non abbia attrazioni turistiche. Vengono apposta per la Farmacia letteraria. Grande è poi il feedback dai Social: sono frequenti i contatti, anche in questo caso da tutte le zone, per ricevere un consiglio. Per questo sto predisponendo un luogo virtuale, un sito, con un format interattivo, accessibile da tutti. È difficile riproporre su questo canale l'esperienza che avviene in libreria ma sto cercando di renderla il più possibile. Perché caratteristica principale della libreria, così come delle farmacie, è proprio questa parte umana, relazionale, è proprio il fatto di non trovare un commesso o un freddo algoritmo che ti offra la soluzione, ma una persona che ti ascolti ed elabori il consiglio sulla base delle informazioni e del dialogo che si è instaurato.