Dinamiche spesa farmaceutica pesano su farmacie e grossisti. Riprendere fila remunerazione

23/07/2018


Le dinamiche della spesa farmaceutica, che mettono in luce un calo generalizzato e costante della convenzionata, con un progressivo impoverimento di quanto passa dalla farmacia di comunità, unito a una elevata distribuzione diretta, evidenziabile soprattutto in alcune Regioni, non fa che rendere ancora più urgente la necessità di riprendere la discussione sulla remunerazione e di arrivare al più presto al rinnovo della Convenzione. Anche perché la situazione per farmacie e grossisti sta diventando sempre più difficile. A lanciare la preoccupazione Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi, a proposito del Rapporto Osmed 2017 diffuso a metà mese dall'Aifa. A emergere, dal documento, la conferma di dinamiche, in realtà, già note: da una parte, una spesa convenzionata netta che, nel 2017 rispetto all'anno precedente, si mostra ancora una volta in calo, segnando un -1,7% e attestandosi a 8,1 miliardi di euro, e, dall'altra, il prezzo medio dei farmaci di classe A che ha fatto registrare un decremento del -2,4%. Non a caso, a fronte del risultato a valori, la flessione sui volumi di confezioni erogate risulta più contenuta, anche se presente: - 0,7% rispetto all'anno precedente, per un totale di 1,1 miliardi di unità consegnate dalle farmacie di comunità. Secondo l'analisi dell'Aifa, il dato - anche in questo caso una conferma rispetto a dinamiche già rilevate negli anni passati - è dovuto «in parte alla crescita dell'utilizzazione di medicinali a brevetto scaduto, in parte al potenziamento dell'erogazione di medicinali attraverso i canali alternativi della distribuzione e, infine, a uno spostamento della prescrizione verso specialità più costose (effetto mix: +1,1%)».

Dati «preoccupanti» rileva Mirone «che mettono in luce un processo costante di impoverimento della spesa convenzionata e dei farmaci che passano in farmacia. E quello che ci preoccupa ancora di più è che la dinamica è in atto da tempo con un dato in crescita esponenziale. Per questo credo che sia ancora più importante riprendere tempestivamente il confronto sulla remunerazione e arrivare quanto prima al rinnovo della Convenzione. Le farmacie mostrano segni di sofferenza e anche i distributori sono fortemente penalizzati da questa situazione. Soprattutto in quelle regioni in cui ancora la distribuzione diretta è alta e non sembra essersi invertita la migrazione di farmaci dalla convenzionata. In questi casi, in particolare, occorre verificare che tipo di farmaci sono interessanti per accertarsi che non ci siano tendenze a oltrepassare quanto previsto nel Pht».