Contraffazione, 18mila controlli dei Nas in 4 anni. Ma la vera arma è agire sulla domanda
24/06/2018
Sono stati quasi 18mila i controlli dei Nas sui farmaci tra il 2013 e il 2017 - a cui si sommano altri 7mila nel 2018 - che hanno portato al sequestro di oltre 2,4 milioni di confezioni e 4 milioni di fiale o compresse. Numeri elevati che danno l'idea dell'impegno nel contrastare il fenomeno della contraffazione. Ma, purtroppo, non è sufficiente: «Se anche si riesce a bloccare una attività nel nostro Paese, la testa, che si trova da un'altra parte, rimane e si riorganizza. Ecco perché diventa fondamentale agire sulla domanda e portare avanti campagne di informazione e sensibilizzazione degli utenti, che rendano chiari i rischi dell'acquisto di farmaci contraffatti». È questa una delle riflessioni partita dalla seconda edizione del convegno "Contraffazione, un virus da estirpare" organizzato settimana scorsa a Roma dalla Società italiana di Urologia e da Federfarma Servizi, con la partecipazione di Aifa, in cui, nella settimana dedicata al fenomeno, è stata presentata la campagna "La tua salute vale di +".
«Nel nostro Paese» spiega Adelmo Lusi, comandante dei Nas, «la contraffazione è pressoché assente dalla filiera tradizionale, grazie al fatto che è controllata in ogni suo processo, mentre un grosso problema è rappresentato dall'online». Anche perché solo lo 0,1% dei siti internet è legale. «Proteggere il canale tradizionale è fondamentale, ma è evidente che questo non basta».
D'altra parte, aggiunge Giulia Ponticelli, dirigente della divisione II del Mise - Affari giuridici e normativi «la contraffazione farmaceutica interessa reti di criminalità organizzata a livello trasnazionale, capaci di organizzarsi per mantenere sempre costanti i volumi d'affari, sfruttando appieno le nuove tecnologie. A fronte di questo fenomeno, la sola attività repressiva non riesce a essere incisiva. L'e-commerce, in particolare, porta con sé una extraterritorialità dei siti web, che rende di difficile applicazione il contrasto, in sede giudiziaria, di attività illegali. E un altro grande problema è che proprio questo approccio all'acquisto ha determinato un cambiamento epocale nelle modalità di distribuzione delle merci: oggi non si ha più a che fare con grandi partite di farmaci che vengono esportate, ma con micro-spedizioni che viaggiano per il tramite di corrieri, furgoni, o anche passeggeri di voli aerei. Ecco allora che la prevenzione e l'informazione diventano cruciali: è necessario infatti depotenziare la domanda per arginare il fenomeno». Secondo l'Aifa, la tipologia di farmaci più oggetto di sequestro in Italia sono quelli per il trattamento della disfunzione erettile, che valgono poco meno del 70% del totale, e quelli con tossine botuliniche.
Ma, sottolinea Domenico Di Giorgio, direttore dell'Ufficio qualità Prodotti e contrasto al crimine farmaceutico dell'Aifa, «solo una piccola percentuale della ricerca di farmaci su internet è finalizzata a un uso terapeutico. Chi si rivolge a un sito web per l'acquisto di un farmaco che richiede la prescrizione, sa di utilizzare un canale illegale. Il problema però è che non conosce fino in fondo i rischi dall'utilizzo di farmaci contraffatti. Se va bene, si trova un farmaco senza principio attivo. Ma nei farmaci contraffatti il rischio è anche di un sovradosaggio, di un principio attivo diverso o che ci siano contaminanti».
«Per questo la società di urologia ha deciso di scendere in campo» spiegano Walter Artibani e Vincenzo Mirone, rispettivamente segretario generale e responsabile della comunicazione Siu. «Siamo di fronte a un fenomeno e il messaggio che va fatto passare è che la disfunzione è in realtà un sintomo di una patologia. Il ricorso a tali farmaci deve sempre essere successivo a una diagnosi da parte di un medico. Mentre oggi c'è un utilizzo per così dire ludico. Abbiamo capito che dobbiamo lavorare su un utilizzatore che se under 40 ha determinate esigenze, se over ne ha altre. In questo senso, le società scientifiche mediche devono rivedere le modalità in cui fanno comunicazione e, per quanto ci riguarda, proporremo un progetto per una comunicazione sui social».
«Nel sensibilizzare i cittadini» conclude Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi, «le farmacie, prima interfaccia sanitaria sul territorio, hanno un ruolo strategico. Il cittadino ha bisogno di essere assistito, tanto nell'acquisto quanto nell'uso dei farmaci, e per questo ci auguriamo che l'acquisto online, prevalente o comunque in crescita in altri settori, non arrivi a occupare posizioni così rilevanti anche nel mondo del farmaco». Quello della contraffazione, d'altra parte, «è un tema che da sempre seguiamo con attenzione e, anzi, siamo stati i primi a sollevare. Anche per questo abbiamo riproposto per il secondo anno consecutivo questa importante campagna».
La campagna "La tua salute vale di +" prevede la distribuzione nelle farmacie e nei centri di urologia che collaborano con Siu di un opuscolo che contiene un decalogo di comportamento per evitare di imbattersi in prodotti contraffatti.