Rapporto cronicità, spostamenti e indisponibilità farmaci incidono su aderenza

11/06/2018


Tra le ragioni che possono essere di ostacolo all'aderenza alla terapia ci sono anche costi eccessivi per spostamenti e permessi di lavoro o indisponibilità del farmaco. È questo uno degli aspetti che emerge dal XVI Rapporto nazionale sulle politiche della cronicità "Cittadini con cronicità: molti atti, pochi fatti", a cui hanno partecipato 50 associazioni di pazienti con patologie croniche (52%) e rare (48%), con l'obiettivo di verificare quanto il Piano nazionale delle cronicità, varato di recente, sia ad oggi rispettato nelle sue diverse fasi. Da quanto si legge, «rispetto all'appropriatezza nell'uso delle terapie e delle tecnologie ed aderenza alla terapia farmacologica, la prima viene ostacolata principalmente dalla sottovalutazione dei sintomi e il conseguente ritardo nella cura (75,7%), e la seconda a causa dei costi eccessivi, per spostamenti, permessi di lavoro, ecc. (48,6%) o per indisponibilità del farmaco (37,8%) o ancora difficoltaÌ burocratiche (35,1%)».

Per quanto riguarda l'assistenza farmaceutica, poi, grossi problemi sono la «limitazione di prescrizione da parte del medico di medicina generale (58,6%) e la difficoltaÌ nel rilascio del piano terapeutico (48,2%)», «problematiche, di tipo burocratico/organizzativo, che si potrebbero sicuramente superare», anche se «in cima alla lista si trova la spesa economica per farmaci in fascia C (62%)». Mentre un tema centrale è anche l'empowerment del paziente, un aspetto su cui dal territorio potrebbero arrivare risposte: a emergere, secondo il rapporto, è che «sono le Associazioni di pazienti che si fanno carico di tantissimi aspetti a dir poco trascurati dal SSN, come le campagne di prevenzione, l'informazione ed educazione per la gestione della patologia alla persona, al caregiver ed ai familiari, il sostegno psicologico, l'ascolto e l'informazione sui diritti e sui servizi, solo per citarne alcuni. Le persone con patologia cronica e rara e le loro famiglie si trovano, dal canto loro costrette a sopperire a tutte le mancanze, utilizzando il proprio tempo e le proprie risorse economiche». A ogni modo dal rapporto viene sottolineato che «difficoltà di accesso ai servizi e disagi economici e psicologici restano senza risposta».

E tra le richieste c'è «aiuto alla famiglia nella gestione della patologia (70,7%) e meno burocrazia (68,2%)». «Del tutto carente l'integrazione tra assistenza primaria e specialistica (lo denuncia il 95,8%), così come la continuità tra ospedale e territorio (65,1%) e l'assistenza domiciliare (45,8%). L'integrazione sociosanitaria e i Percorsi diagnostici-terapeutici sono attuati solo in alcune realtà (rispettivamente per il 52,2% e il 43,9%)». «Si fanno riforme, atti e provvedimenti, ma le persone con patologie croniche e rare ancora non vedono grandi risultati e non si sentono al centro del percorso di cura» è la conclusione.