Indagine Ssn: dare spazio a farmacia in programmazione regionale. Focus su Dossier farmaceutico
11/02/2018
Le esigenze del cittadino, anche a causa dell'invecchiamento della popolazione, richiedono interventi e servizi sempre più fruibili nel territorio, in special modo per la prevenzione e la cura delle patologie croniche. In questo ambito, il ruolo delle farmacie all'interno del Ssn è declinato non solo in ragione di una diffusa e capillare dispensazione e consegna agli assistiti di farmaci e dispositivi medici (compresa l'informazione sul corretto uso e conservazione del farmaco), ma anche e, sempre più in prospettiva, in ragione dell'erogazione - direttamente o in collaborazione con altri professionisti - di servizi e prestazioni. E per questo a livello regionale la farmacia deve trovare spazi nell'organizzazione sanitaria, in relazione alla programmazione sanitaria definita dalle singole Regioni. Sono questi alcuni dei contenuti del documento conclusivo concernente l'indagine conoscitiva sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale - con particolare riferimento alla garanzia dei principi di universalità, solidarietà ed equità - che la Commissione Igiene e Sanità del Senato ha approvato nella seduta del 10 gennaio e comunicato alla Presidenza settimana scorsa. Il documento dell'indagine - di cui i senatori Luigi D'ambrosio Lettieri (vicepresidente Fofi) e Nerina Dirindin sono stati i relatori - dedica un capitolo alle farmacie, mettendone in evidenza il ruolo nel Ssn anche in termini di sostenibilità e di interfaccia con i cittadini. Ruolo che, secondo quanto emerge dalle Conclusioni - strutturate in dieci aree di criticità, con tanto di proposta operativa - viene sviluppato anche attraverso il Dossier farmaceutico: «L'informatizzazione dei sistemi sanitari e le nuove tecnologie digitali contribuiscono ad aumentare l'efficienza e l'efficacia del sistema e favoriscono la personalizzazione delle cure. Soluzioni tecnologiche nell'ambito dell'eprescription ebooking, mobilità Fondo sociale europeo (FSE) e cloud possono consentire inoltre una maggiore accessibilità e un migliore monitoraggio dei pazienti (anche a distanza) nonché una maggiore integrazione tra gli operatori che possono valutare con maggiore appropriatezza gli interventi di cura lungo tutto il percorso di cura del paziente. In questa logica assume rilevanza anche il dossier farmaceutico che, essendo parte integrante dell'FSE, può consentire il governo della spesa agevolando l'attuazione della pharmaceutical care. Il Patto sulla sanità digitale in fase di elaborazione e previsto nel Patto per la salute 2014-2016, può essere certamente un documento importante di indirizzo strategico per i sistemi sanitari regionali ma occorre mantenere una regia a livello centrale che possa garantire una progettazione unitaria su standard condivisi, una valutazione attraverso indicatori di processo e di risultato nonché il monitoraggio e il supporto all'implementazione; su tali temi la Commissione ritiene che si debba procedere con maggiore tempestività, evitando le debolezze e le inconcludenze che hanno contraddistinto molti degli interventi passati».
Ma, a dare il "la" per un potenziamento della farmacia nella sanità territoriale dovrebbero essere le Regioni: «i continui accorpamenti delle strutture erogatrici di servizi sanitari (e non solo sanitari) possono peraltro produrre, se non adeguatamente disegnati (anche in relazione alla disponibilità di servizi pubblici di trasporto), difficoltà di accesso dei cittadini ai punti di contatto e di erogazione di servizi del Ssn e più in generale dell'assistenza. In questo quadro la farmacia, per la capillare distribuzione sul territorio e le professionalità che esprime, può svolgere un ruolo di grande rilevanza per l'interfaccia del cittadino con il SSN». Ma, «tale processo può trovare sviluppo solo attraverso l'adozione di un ruolo che privilegi la professionalità sanitaria rispetto agli aspetti commerciali e che contribuisca al governo della spesa, in particolare di quella farmaceutica. In tal senso si pronuncia il "Documento integrativo dell'atto di indirizzo per il rinnovo della convenzione nazionale con le farmacie pubbliche e private" approvato in Conferenza delle regioni e delle province autonome nel marzo 2017. In esso si precisa che "a livello regionale la farmacia deve trovare spazi nell'organizzazione sanitaria in relazione alla programmazione sanitaria definita dalle singole Regioni. La rete delle Farmacie, pertanto, può costituire anche uno strumento ulteriore per il governo della spesa nonché per le attività di affiancamento ai servizi territoriali del SSN". A tal fine è ragionevole sostenere che lo sviluppo di tali presidi di prossimità possa contribuire in modo significativo alla qualità del servizio sanitario territoriale e al governo della spesa sanitaria in una logica di sostenibilità complessiva del sistema».
Ulteriore punto è la cronicità: «La Commissione ritiene che tali obiettivi possano essere conseguiti anche attraverso la concreta attuazione delle farmacia dei servizi, come peraltro prevista dalle disposizioni contenute nell'ultima legge di Bilancio, con particolare riguardo ai servizi cognitivi connessi con la presa in carico del paziente, attuando in modo uniforme nell'intero territorio nazionale le funzioni assegnate alla farmacia nel Piano nazionale della Cronicità, attuando programmi di educazione e informazione (come il supporto alle campagne informative di carattere sanitario), sostenendo lo sviluppo delle reti e dei sistemi di verifica (monitoraggio della aderenza terapeutica e collaborazione con le strutture socio-sanitarie deputate all'assistenza domiciliare), contribuendo ai programmi di prevenzione (screening e campagne orientate al miglioramento dell'educazione sanitaria e alla promozione di corretti stili di vita)».