Vaccinazioni, continuare a far leva sui farmacisti per tutelare le comunità

09/05/2023


Continuare a far leva sui farmacisti per potenziare i percorsi vaccinali e migliorare l'accesso a tali strumenti di prevenzione è fondamentale e gli Stati dovrebbero incrementare il proprio impegno in questa direzione.

L'appello è stato lanciato dalla Fip in occasione del 17° Congresso mondiale di sanità pubblica, organizzato a Roma dal 2 al 6 maggio dalla Federazione mondiale delle associazioni di salute pubblica (Wfpha), in collaborazione con la Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti).

I farmacisti, è il messaggio della Fip, hanno contribuito in maniera significativa a tenere sotto controllo la diffusione del Covid-19, ricoprendo di volta in volta diversi ruoli, da quello di educatore sanitario sino ad arrivare all'effettuazione dei servizi vaccinali sul territorio. Quest'ultimo, in particolare, è stato un aspetto importante, perché proprio grazie alla capillarità delle farmacie è stato possibile intercettare fasce di popolazioni più difficili da raggiungere.

L'obiettivo che i sistemi sanitari devono porsi è infatti quello di raggiungere la maggiore equità possibile nell'accesso alla vaccinazione e agli strumenti di prevenzione, per conseguire il massimo livello di protezione delle comunità.

Come ha messo in luce la pandemia, ci sono ambiti in cui la vaccinazione rappresenta una importante leva preventiva, in grado di proteggere i più fragili. Ancora oggi, però, la copertura vaccinale relativa, per esempio, a malattie respiratorie, quali l'influenza o la patologia da pneumococco, è ancora troppo bassa. Proprio in questa direzione è necessaria conservare la consapevolezza che, anche attraverso il potenziamento del ruolo del farmacista, sono stati compiuti grandi passi in avanti e che la strada acquisita non va in nessun modo persa. L'invito è quindi quello di riconsiderare e allargare ulteriormente il ruolo del farmacista nella vaccinazione e in generale nelle strategie di prevenzione.