Co-somministrazione di vaccini, spinta dall'Europa. Servono linee guida chiare per farmacisti

14/09/2022


La co-somministrazione di vaccini può avere un notevole impatto nell'aumentare la copertura, in quanto riesce a rispondere in maniera più appropriata alle esigenze dei pazienti, riducendo tempi e spostamenti, e incrementa la probabilità che la popolazione riceva tutte le vaccinazioni necessarie. Il farmacista, in questo processo, è un perno fondamentale, ma è necessario che abbia linee guida chiare e strumenti per minimizzare la possibilità di errori o eventuali problematiche. È questa una delle riflessioni lanciate dal Fip, nell'ultimo studio "Optimising vaccination through coadministration of influenza and COVID-19 vaccines: Guidance for pharmacists", in cui prende in considerazione i vantaggi in termini di prevenzione, soprattutto in relazione al vaccino anti Covid-19 e quello anti influenzale.

Sono molti i Paesi che spingono verso la co-somministrazione di vaccini per ottimizzare la protezione delle persone, in particolare i gruppi a rischio, rispetto alle patologie prevenibili. Si tratta di un ambito di attività sanitaria che potrebbe essere maggiormente potenziato, dati i vantaggi in termini di adesione della popolazione, e su cui andrebbero, di conseguenza, avviati ulteriori studi per determinare il profilo di sicurezza della combinazione dei diversi vaccini.
Un setting assistenziale di particolare impatto, al riguardo, è quello delle farmacie di comunità: oltre a tutti i benefici, in termini di risparmio di tempo, legati alla prossimità e alla capillarità delle farmacie, i farmacisti si trovano in una posizione privilegiata, in quanto hanno la possibilità di avviare un dialogo con i pazienti ogni volta che c'è un accesso. Per altro, tali professionisti vengono a contatto, con una maggiore frequenza rispetto agli altri operatori sanitari, con i gruppi più a rischio, che sono quelli a cui prioritariamente si rivolgono le strategie vaccinali sul territorio.
In questo ambito, in particolare, i maggiori benefici possono derivare dalla co-somministrazione del vaccino contro l'influenza e di quello contro il Covid-19. Anche in questo caso, il farmacista può rivestire l'importante ruolo di sciogliere eventuali dubbi sulle vaccinazioni, oltre che ricordare periodicamente la tempistica appropriata.
Un elemento su cui il Fip invita a riflettere è, tuttavia, la necessità di dotare i farmacisti di linee guida chiare per la gestione del paziente, così da minimizzare la possibilità di errori.