Booster, aumentano Paesi in cui farmacisti vaccinatori sono coinvolti. Il quadro dalla Fip

23/05/2022


La crescente importanza delle vaccinazioni per le strategie di salute pubblica rappresenta una opportunità per la professione del farmacista: dal 2020 a oggi il numero dei Paesi e dei territori dove i farmacisti sono coinvolti è aumentato notevolmente - a causa dell'emergenza sanitaria, ma non solo - e, un ambito in cui sarebbe opportuno un ulteriore sviluppo del loro ruolo è quello dei booster, per esempio in vaccini quali quelli contro la difterite, tetano, pertosse o meningite. È questo un messaggio recentemente rilanciato dalla Fip, che, alla luce del contributo a favore della popolazione, sottolinea la necessità di monitorare costantemente quanto i farmacisti siano attivamente coinvolti in tutto il processo vaccinale.

A essere evidenziati dalla Fip sono i risultati della recente analisi, condotta su 46 Paesi (38 i rispondenti) che hanno già regolamentato l'integrazione della figura del farmacista nelle vaccinazioni, per mettere a fuoco il ruolo di questo professionista nell'attività di richiamo, non solo in relazione ai vaccini anti Covid, ma anche per quelli contro difterite, tetano, pertosse, meningococco. Nel dettaglio, emerge che, su 36 nazioni rispondenti sono 28 a consentire la somministrazione dei vaccini all'interno delle farmacie di comunità. In 11 (pari al 39% del campione) i farmacisti possono inoculare i booster di quelli contro difterite, tetano, pertosse, in 20 (71%) contro il Covid-19 e in 10 contro il meningococco. La figura del farmacista vaccinatore in alcuni Paesi può operare anche in altri setting assistenziali - ma talvolta anche in scuole o su ambulatori mobili - sia per il booster di Dtp e meningococco (10), sia per il Covid-19 (16). I farmacisti sono poi autorizzati a effettuare la prescrizione di almeno uno dei tre vaccini in 12 Paesi rispondenti, con una forte crescita rispetto al 2020, e, nel dettaglio, in 11 in relazione al booster contro il Covid-19, in 5 contro Dtp e in 4 contro meningite. In generale, viene osservato che eventuali limitazioni al target di popolazione da destinare al canale farmacia sono di solito basate sull'età, piuttosto che su altri fattori demografici.

Un altro aspetto sottolineato riguarda poi l'accesso da parte del farmacista ai dati sanitari della popolazione, che è stata implementata in diversi Paesi, sia in riferimento alla lettura dei dati, sia al loro inserimento. Si tratta di un ambito che, per valorizzare appieno il ruolo del farmacista, andrebbe ulteriormente sviluppato.