Ucraina, per sanità impatto anche di lungo periodo. Gli aiuti dalle farmacie europee

11/04/2022


Su 103 attacchi che sono stati verificati dall'Organizzazione mondiale della sanità dall'inizio della guerra in Ucraina, 89 hanno colpito strutture sanitarie e 13 hanno colpito i trasporti, comprese le ambulanze. In tutto il Paese mille strutture sanitarie sono in prossimità di aree di conflitto o in aree di controllo modificate e oltre la metà delle farmacie risultano chiuse. È il quadro tracciato dall'Oms, dopo 46 giorni di conflitto.

«Siamo indignati dal fatto che gli attacchi all'assistenza sanitaria continuino. Tali attacchi sono una violazione del diritto umanitario internazionale», ha affermato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Oms in una recente conferenza stampa. «L'impatto di questa violenza non è solo immediato, nel numero di morti e feriti, ma anche a lungo termine, nelle conseguenze per il sistema sanitario ucraino». In tutto il Paese «mille strutture sanitarie sono in prossimità di aree di conflitto o in aree di controllo modificate», ha spiegato Jarno Habicht, rappresentante dell'Oms in Ucraina. «Gli operatori sanitari di tutto il paese stanno rischiando la vita per servire chi ha bisogno di servizi medici e non devono essere presi di mira».
Colpita fortemente anche la rete delle farmacie: «Si presume che il 50% delle farmacie ucraine siano chiuse», ha detto il direttore della sezione europea dell'Oms Hans Kluge,
Immediati gli aiuti da tutta Europa.

«I colleghi europei», ha sottolineato, in una nota, Roberto Tobia, presidente del Pgeu e segretario nazionale di Federfarma, «si sono attivati con iniziative di supporto, di carattere sia economico che professionale. Il Pgeu, l'associazione che rappresenta le farmacie e i farmacisti europei, ha dialogato incessantemente con le istituzioni impegnate nella risoluzione della crisi umanitaria nel tentativo di trovare il percorso più agevole per far arrivare, attraverso corridoi umanitari, farmaci e dispositivi necessari alle esigenze della popolazione martoriata dalla guerra. Oltre alle donazioni, effettuate con generosità dalle singole farmacie e dalla maggior parte delle associazioni che le rappresentano, sono state attuate specifiche iniziative a sostegno dei malati cronici, per assicurare loro la necessaria continuità terapeutica, bruscamente interrotta dal conflitto. Su esplicita richiesta, giunta al Pgeu da parte dei farmacisti ucraini, sono stati rapidamente approntati database di farmaci in alfabeto cirillico e latino, divisi per Atc. Grazie a questi database le farmacie polacche e tedesche possono fornire i farmaci necessari alla continuità terapeutica di molti rifugiati».