E-pharmacy, situazione variegata nei vari Paesi. Fip: serve regolamentazione

20/12/2021


L'emergenza sanitaria ha dato una spinta, un po' in tutti i Paesi, all'e-commerce farmaceutico, in un processo che è destinato, con ogni probabilità, a potenziarsi. Ma, a fronte di questo quadro, non ovunque esiste una normativa che regolamenti a fondo il comparto e tuteli la salute dei cittadini e la sicurezza del farmaco. Per questo, dalla Fip - nell'ultimo rapporto, appena pubblicato, dal titolo "Online pharmacy operations and distribution of medicines" - parte l'appello per monitorare il fenomeno e avviare una riflessione a livello globale sui paletti necessari.
Un primo aspetto dell'indagine della Fip riguarda le modalità di organizzazione, funzionamento e dispensazione relative alle farmacie online nei vari Paesi e tra gli elementi analizzati sono state prese in considerazione anche le tipologie di medicinali che possono essere erogate, le possibilità di verifica dell'autenticità della farmacia, la dispensazione di farmaci da prescrizione, la condivisione dei dati sulla salute dei pazienti.
«Le farmacie online sono una realtà in molti Paesi da oltre 20 anni», ha detto Lars-Åke Söderlund, co-editor del Report, «ma l'emergenza sanitaria ha modificato il contesto relativo all'e-commerce, con grosse ricadute anche per quanto riguarda le vendite online di farmaci. L'evoluzione verso un servizio digital è a tal punto radicata che è ormai verosimile considerare tali processi come stabili e duraturi: con ogni probabilità, l'importanza delle farmacie online continuerà a crescere. Per questo, diventa fondamentale avviare una riflessione seria sul settore, sia a livello di decisori politici sia di operatori della salute. Anche da un punto di vista professionale, infatti, è necessario strutturare percorsi per far sì che i consumatori si approccino all'e-commerce farmaceutico in maniera consapevole e informata».
D'altra parte, proprio il Report mette in luce una situazione a rischio: «Dei 79 Paesi che hanno risposto al questionario, il 51% sostiene di non avere una normativa e una regolamentazione di riferimento per le vendite di farmaci online e le e-farmacie». Un dato, poi, che deve fare riflettere è che «in meno della metà dei Paesi esistono metodi di verifica dell'autenticità delle farmacie online, né può essere controllata l'esistenza della farmacia all'interno di una lista di presidi autorizzati. Anche il legame con una farmacia fisica, così come la presenza di farmacisti, non sono ovunque garantiti. Tali carenze mettono a rischio la sicurezza del farmaco e possono favorire l'ingresso di medicinali contraffatti o di dubbia qualità».
Da qui l'appello della Fip per una cooperazione tra Paesi finalizzata a individuare una serie di strumenti di tutela.