Covid-19, Pgeu: farmacisti valorizzati in molti Paesi. Ora sforzo per mettere buone pratiche a sistema

12/04/2021


Rinnovare le prescrizioni, trovare soluzioni alternative in caso di carenze di medicinali, dispensare alcuni medicinali del canale ospedaliero. Sono alcuni esempi delle soluzioni che, in Europa, sono state messe in atto dalle farmacie durante la crisi sanitaria legata al Covid-19, per garantire la continuità delle cure ai pazienti in condizioni di cronicità e per ridurre il numero di ricoveri non essenziali nei pronto soccorso e negli ospedali. A metterlo in luce è il Rapporto 2020 del Pgeu, pubblicato il mese scorso e su cui torna un'analisi della Fofi.

«Molti Paesi europei» - vi si legge - proprio per ovviare alle situazioni di difficoltà che la pandemia ha determinato nei vari sistemi sanitari «hanno introdotto cambiamenti nella legislazione per rafforzare il ruolo dei farmacisti e allentare la pressione sui restanti professionisti sanitari. Alcuni Paesi, a tal proposito, hanno anche assicurato fondi aggiuntivi di sostegno». In particolare, a essere messo in rilievo è che per garantire la continuità assistenziale dei pazienti cronici e ridurre l'impatto di complicanze sugli ospedali, già gravati dalla pandemia, complessivamente «ai farmacisti europei eÌ stato permesso di rinnovare le prescrizioni per le cure di malattie croniche, eÌ stato consentito di trovare soluzioni alternative, all'occorrenza, in caso di carenze di medicinali, è stata data la possibilità di dispensare alcuni medicinali che fino ad allora erano accessibili solo negli ospedali. Inoltre, eÌ stato autorizzato un nuovo sistema di remunerazione per il servizio a domicilio e sono stati attivati protocolli per aiutare le vittime di violenza domestica avvenute durante i lockdown».

Nel dettaglio, dal documento emerge una carrellata sulle «buone pratiche» messe in campo dai diversi Paesi: «In Portogallo, per esempio, eÌ stata implementata la dispensazione di farmaci ospedalieri sia presso la farmacia di comunità sia con servizio a domicilio; in Germania, invece, i farmacisti hanno la possibilità di modificare la dimensione della confezione o del dosaggio del farmaco, previa consultazione del medico curante, ed effettuare la sostituzione con un medicinale analogo. In Scozia, poi, i farmacisti possono fornire assistenza per i disturbi più comuni minori».

Tutte situazioni che sono state di aiuto nei singoli territori, per la popolazione e per alleggerire la pressione del Covid-19 sui sistemi sanitari. Per questo, «Il 2021» ha commentato il Segretario Generale del Pgeu, Ilaria Passarani, «sarà l'anno in cui i nostri sforzi saranno rivolti a fare in modo che il valore aggiunto dei farmacisti di comunità nel sistema sanitario vengano tradotti in concrete azioni politiche e le potenzialità dei farmacisti di comunità vengano utilizzate per interagire al meglio con i pazienti per essere pronti ad affrontare future minacce per la salute pubblica».