Rapporto Pgeu 2019, panoramica sulle best practice delle farmacie di comunità. Il caso Francia

06/04/2020


Carenza di farmaci, antibiotico resistenza, ma soprattutto l'attuale emergenza generata dal Coronavirus stanno mettendo sotto pressione i servizi sanitari europei. In questo contesto, nostro obiettivo è promuovere il ruolo vitale dei farmacisti di comunità, come centro di erogazione di servizi sul territorio, ma anche come fonte fidata e di qualità di informazioni corrette per i cittadini. A dirlo, Ilaria Passarani, segretaria Pgeu, nell'introduzione al Rapporto annuale 2019, che è stato pubblicato venerdì e che, tra i contenuti, riporta anche una panoramica delle Best Practice delle farmacie di comunità europee.

Criticità e sfide per il 2020
«Tante saranno le sfide per il 2020», è l'intervento di Ilaria Passarani, «e al primo posto, in continuità con il 2019, c'è il fenomeno della carenza dei medicinali, per il quale sarà necessario proseguire nel percorso di confronto con istituzioni e stakeholder». Ma un ulteriore passaggio sarà anche quello di «verificare l'impatto della Brexit sulle farmacie di comunità, al di qua e al di là della Manica, sia per quanto riguarda la disponibilità di farmaci e di dispositivi, sia per la problematica del riconoscimento delle qualifiche professionali».

Best Practice: una panoramica sulla Francia
Ma interessante nel Rapporto è anche la panoramica su alcune Best Practice introdotte dalle farmacie di comunità in alcune aree. A essere citati sono, al primo posto, i servizi avanzati introdotti in Francia, nel 2019 - alcuni dei quali sono già operativi, mentre altri ancora in attesa di essere regolamentati e dettagliati. Grandi risultati in particolare, secondo il Rapporto, arrivano dalla vaccinazione in farmacia contro l'influenza, che ha portato l'anno scorso a una copertura di due milioni di pazienti. Ma un altro servizio considerato utile, «anche alla luce della lotta all'antibiotico resistenza, è la possibilità per i farmacisti di eseguire il test rapido per lo streptococco, che è rimborsato e viene somministrato a fronte della prescrizione di un antibiotico da parte del medico o anche come misura di triage in farmacia».

In attesa di essere regolamentati sono invece due servizi, che avrebbero potuto rendersi utili soprattutto in questo periodo di emergenza Coronavirus: il primo stabilisce «la possibilità per i farmacisti, sulla base di un protocollo e un accordo con i medici di famiglia, di rinnovare i trattamenti per i pazienti cronici e, previo assenso del medico, di procedere alla eventuale modifica del dosaggio». L'altro è «il Telecare, la possibilità per i farmacisti di erogare alcuni servizi a distanza, per quei pazienti che hanno già beneficiato, di persona, di un'assistenza sui farmaci o del servizio Mur, per situazioni di multiterapia o cronicità».