Coronavirus, Whpa: "Governi prestino massimo supporto a chi opera in prima linea"

09/03/2020


In tutto il mondo, farmacisti, medici specialisti e di medicina generale, infermieri, ma anche odontoiatri, sono impegnati nella prevenzione, nel trattamento dei pazienti e nelle attività di contenimento del Covid-19, spesso senza il necessario equipaggiamento di protezione individuale. Per questo, governi e istituzioni sanitarie dovrebbero fare ulteriori sforzi per ridurre i rischi di esposizione di tali operatori, in primo luogo a tutela della salute collettiva.

È questo al centro dell'appello partito dal World health professions alliance (Whpa), l'associazione internazionale che rappresenta 31 milioni di professionisti sanitari e di cui l'International pharmaceutical federation (Fip) è tra i fondatori. «Professionisti e lavoratori del settore sanitario», si legge nella nota, «sono in prima linea nella lotta al Coronavirus, ma spesso operano in condizione di rischio. Per questo, i governi e le istituzioni sanitarie coinvolte sono chiamati a far rientrare il supporto a chi opera sul campo tra le attività prioritarie, sostenendo tali professionisti con tutti i mezzi possibili, e, in particolare, rifornendoli con urgenza delle protezioni indispensabili». Inoltre, «occorre fare sforzi per accertarsi che il personale sanitario possa fruire di un periodo di riposo, sia entro il turno e sia tra un turno e l'altro, in modo da poter essere messo nelle condizioni di prestare un'assistenza anche di lungo periodo in questa crisi globale, e, dove necessario, di ricevere sostegno psicologico».

«I farmacisti e il personale che opera nelle farmacie di comunità, in quelle ospedaliere, così come nei laboratori», è l'intervento del Fip, «stanno prestando ogni sforzo nel contenere la diffusione del coronavirus, attraverso informazione ed educazione dei cittadini, e supportando le richieste di gestione dell'infezione che arrivano dai sistemi sanitari. Dal momento che i farmacisti sono spesso il primo punto di contatto tra la popolazione e il sistema sanitario, è in modo particolare fondamentale che vengano riforniti dei kit di protezione. Ci auguriamo, poi, che governi e istituzioni sanitarie facciano sempre più conto su questi professionisti».