Norvegia, deregolamentazione si traduce in oligopolio: 80% farmacie di catene
25/07/2016

Dal 2001 in poi la progressiva deregolamentazione del settore farmaceutico, che prima era fortemente regolamentato, ha portato all'eliminazione di ogni vincolo preesistente: oggi anche chi non è farmacista può aprire un presidio dove vuole, con il risultato che dal 2001 al 2013 il numero di farmacie è praticamente raddoppiato, con una particolare concentrazione nei distretti centrali. Tuttavia, come poteva essere prevedibile, a guadagnarci non è stato il libero professionista del farmaco ma i colossi del settore, tanto che oggi l'80% delle farmacie sono di proprietà delle 3 grosse catene che dominano il mercato: Vitus Apotek AS, Alliance Apotek e Apotek 1, la cui attività di ciascuna è integrata in maniera verticale con i 3 distributori principali, rispettivamente Norsk Medisinaldepot AS, Alliance Healthcare AS e Apokjeden Distribusjon AS. A detta dell'Nca, questo tipo struttura verticale integrata ha reso il mercato "impenetrabile" ad altri imprenditori.
In ogni caso, per l'apertura di nuovi presidi rimangono le restrizioni per i medici e le industrie del settore. Anche le farmacie ospedaliere sono aumentate nell'ultimo decennio, tuttavia non esiste una reale competizione tra territoriali e ospedaliere perché il target è diverso: la territoriale dispensa principalmente ai singoli pazienti mentre le spese dell'ospedaliera sono legate alla sanità regionale. Il prezzo dei farmaci di marca sotto brevetto venduti su prescrizione è regolato dalla Norwegian Medicine Agency (Noma) che determina il cosiddetto prezzo di acquisto in farmacia (pharmacies purchase price - PPP) calcolato come media dei 3 più bassi PPP di diversi Paesi europei e in particolare: Finlandia, Svezia, Danimarca, Germania, Regno Unito, Austria, Belgio, Irlanda e Olanda. Il prezzo di vendita al dettaglio in farmacia (PRP), invece, si ricava sommando al PPP il mark-up della farmacia sulla singola scatoletta. Se la farmacia riesce ad ottenere un prezzo di acquisto (PPP) inferiore al prezzo massimo di acquisto, i frutti di questo sconto devono essere divisi con il consumatore finale, dunque la farmacia deve impostare un prezzo al dettaglio inferiore rispetto al prezzo massimo al dettaglio.