Turrin (Federfarma.Co): più farmacie di capitale. Risposta è in Ricerca e prodotti a marchio

14/01/2019


Nell'anno appena chiuso, i movimenti da parte di catene e grandi gruppi si sono intensificati e ci si aspetta un ulteriore incremento nei prossimi mesi. In questo quadro, «quello che si apre, sarà un anno pieno di sfide e, per quanto ci riguarda, siamo pronti a coglierle e a proporci sempre più come sostegno alle reti di farmacie indipendenti e ai distributori di proprietà dei farmacisti, dando anche maggiore impulso alle funzioni, che già offriamo, di Ricerca e Sviluppo. Il nostro auspicio, in questo senso, è che si vada verso una maggiore valorizzazione del prodotto a marchio e di tutti quegli strumenti, messi a disposizione dalla nostra Centrale, che servono a sviluppare le attività di Pharmaceutical care e di presa in carico del paziente».

È questo il punto di Francesco Turrin, presidente di Federfarma.Co, che spiega: «L'azienda chiude l'anno in maniera molto positiva: anche se è presto per previsioni di bilancio, tutti gli indicatori ci fanno intravedere un risultato lusinghiero per il 2018. Un elemento, questo, che incrementa ulteriormente la forza di Federfarma.Co e la volontà di collaborazione di tutti i soci. La Centrale, infatti, è una compagine unita, che ha registrato un andamento positivo negli ultimi tre anni e ha acquisito la forza e la determinazione per lavorare sempre più agli strumenti che servono alle reti di farmacie indipendenti e alle farmacie socie di distributori di proprietà di farmacisti».

Nel nuovo anno, «quello che ci aspettiamo è un impulso ai prodotti a marchio, che possono rappresentare un elemento fondamentale di marginalità per le farmacie e un importante strumento nei rapporti di forza con le aziende. Laddove le quote del prodotto a marchio aumentano in modo significativo, infatti, cresce anche il potere negoziale della farmacia indipendente. Allo stesso modo, ci auguriamo che vengano sempre più apprezzati tutti quegli asset all'interno della centrale che servono a sviluppare le attività di pharmaceutical care».

D'altra parte, «le farmacie di capitale cominciano a essere sempre più presenti sul territorio: il quadro sta cambiando e, di conseguenza, si stanno modificando anche le modalità di relazione delle aziende verso la farmacia. Si assisterà a una sorta di polarizzazione in base all'interlocutore: nei confronti delle catene, saranno più probabili accordi centrali basati sul prezzo. Laddove, invece, le aziende avranno a che fare con una rete di farmacie indipendenti, guidata da titolari farmacisti, ci potrà essere una maggiore propensione ad avviare progetti di servizi ai cittadini. La Centrale, allora, è chiamata a cogliere queste opportunità. In questi ultimi anni, Federfarma.Co si è preparata e, mai come oggi, la parola d'ordine è anche quella di essere il motore della Ricerca e Sviluppo della farmacia».

Occhi puntati poi sulla collaborazione in chiave europea che si è avviata grazie alla partecipazione di Federfarma.Co in Secof, che «ci ha permesso di avviare un proficuo confronto con distributori di altri paesi». E proprio il 7 e 8 febbraio verrà organizzato, a Roma, l'incontro di tutti i distributori di proprietà di farmacisti che partecipano a Secof. Tra gli altri temi, l'intenzione è anche quella di mettere a confronto le modalità organizzative e le esperienze dei vari Paesi nella soluzione dei problemi legati alle indisponibilità dei farmaci.