Rapporto Pgeu: supportare rete farmacie comunità per ridurre decessi e ricoveri

11/04/2017


Le 160 mila farmacie di comunità dell'Europa hanno contribuito significativamente alla salute delle comunità territoriali, all'efficacia e alla qualità del sistema sanitario. Con il giusto supporto e riconoscimento delle istituzioni, la rete delle farmacie offre un'opportunità unica ai governi per offrire una maggiore azione preventiva e una migliore gestione della salute a lungo termine. Sono le parole con cui Jūratė Švarcaitė, segretario generale del Pharmaceutical Group of European Union, la sigla che riunisce a livello comunitario le associazioni nazionali della farmacia e della professione farmaceutica, ha accompagnato la pubblicazione del report annuale 2016. Il rapporto, dedicato al tema "La farmacia di comunità: un centro di salute pubblica", fa una panoramica delle farmacie di comunità di tutta Europa sulla base di tre attività principali: prevenzione, miglioramento della salute, offerta di servizi, prestazioni e prodotti di salute di qualità. Tra i primi dati a spiccare il fatto che i programmi di presa in carico e gestione della cronicità in farmacia sono presenti in 15 Stati dell'Unione Europea per quanto riguarda il diabete e in 14 per Asma e ipertensione. Importante è anche la medicin review: questa è presente in 13 stati e consiste nel migliorare la comprensione del paziente per quanto riguarda le medicine, aumentare l'aderenza, ridurre lo spreco, identificare problematiche inerenti l'utilizzo di farmaci e proporre soluzioni se di competenza. Sulla stessa linea d'onda, in 11 stati è presente un servizio di supporto per i pazienti che iniziano una nuova terapia, partendo dal presupposto che proprio il primo mese è quello più a rischio di abbandono della cura.

Dalle farmacie, continua il report, arriva un sostanzioso contributo anche nelle politiche di prevenzione: sono 9 gli stati in cui è possibile ricevere vaccinazioni in farmacia per l'influenza. Un dato che per il Pgeu è importante e da aumentare dato che tali vaccini hanno avuto una diminuzione per la popolazione oltre 65 anni nel periodo 2004-2014, con un aumento nel rischio di complicanze, ospedalizzazione e decessi. Nel 2014 la copertura di questo range di età è stata pari al 49,5%.
L'Italia spicca sul fronte dello screening per i tumori dell'intestino in collaborazione con le strutture pubbliche: tale attività è presente in tre Stati (Italia compresa). Mentre è molto diffusa - in 20 stati - la possibilità di effettuare nelle farmacie di comunità la misurazione di glucosio e colesterolo, della pressione sanguigna (in 22) e dell'indice di massa corporea (in 23).
In generale, il 100% dei farmacisti offre consigli sugli stili di vita e di salute e sono 20 poi gli stati in cui i farmacisti offrono servizi di supporto per smettere di fumare.

D'altra parte, il report mette in luce come «le farmacie di comunità rappresentano una notevole opportunità per attività dirette alla salute pubblica. Con orari di apertura estesi, la possibilità di accedere ai servizi senza appuntamento, le farmacie di comunità sono più accessibili di qualsiasi altro punto di salute». Si stima che «ad entrare nelle farmacie di comunità ogni giorno in Europa siano 46 milioni di persone». Inoltre, «tali presidi sono accessibili a individui tanto in buona salute quanto con patologie, e in generale a molte persone che non hanno contatto con altri professionisti della salute».

Per questo l'invito che parte dal Pgeu è di aumentare gli interventi sulla salute pubblica che partano dalle farmacie di comunità. E il contesto è che «oltre 1,2 milioni di decessi l'anno potrebbero essere evitati in Europa attraverso politiche e programmi di prevenzione più efficaci, così come potrebbero evitati 632 ricoveri per complicanze ogni 100.000 abitanti, soprattutto in patologie quali diabete, asma o per eventi cardiologici». Sono tutte tematiche, queste, «su cui le farmacie di comunità hanno già ora un ruolo importante, che però dovrebbe essere ampliato».