Indisponibilità, il bilancio del progetto In2Dafne. Visibilità sull'80% delle referenze più sensibili

26/07/2022


Diciotto realtà aderenti, di cui cinque aziende titolari di Aic e 13 distributori intermedi - sei di questi pienamente operativi - 250 referenze caricate in piattaforma, 48 magazzini in grado di conferire informazioni e attivazione dell'interfaccia di consultazione di Aifa. È questo il bilancio a circa sei mesi dal rilascio del progetto IN2DAFNE (INdustry INventory Dafne), l'iniziativa del Consorzio che offre un contributo al lavoro di gestione, mitigazione, prevenzione dei fenomeni riconducibili a carenze e indisponibilità di medicinali. A fare il punto a F-Online Daniele Marazzi, consigliere delegato del Consorzio Dafne.

«IN2DAFNE», ha spiegato Marazzi, «è un progetto che permette agli attori della filiera aderenti di accedere a informazioni relative alla disponibilità di farmaci sul territorio, in stock nella rete distributiva (a livello nazionale e per area geografica). Alla base del sistema c'è un'infrastruttura tecnologica all'avanguardia in grado di assicurare anonimato e sicurezza, con una serie di meccanismi e automatismi posti a tutela della privacy delle aziende: per esempio, eliminando in automatico i dati qualora non sia possibile garantire i parametri di anonimato e privacy. Il rilascio è avvenuto a gennaio 2022 e, a oggi, sono cinque le aziende titolari di Aic che hanno aderito e hanno già provveduto a caricare in anagrafica un elenco dei propri prodotti "sensibili" - AstraZeneca, Boehringer Ingelheim Italia, Eli Lilly Italia, Teva Italia, UCB Pharma - con una copertura di 250 referenze gestite dalla piattaforma». Il dato importante è che «sui cinque prodotti su cui, da parte delle istituzioni, c'è un maggiore interesse a tenere monitorata la situazione sotto il profilo di carenze e indisponibilità quattro sono presenti».

Per quanto riguarda la distribuzione intermedia, «la situazione è in fieri. Come detto, al momento, sono 13 gli operatori che hanno aderito, con una copertura potenziale di oltre il 50% del mercato. Man mano sta salendo anche il dato relativo all'operatività e, per ora, a essere pienamente attivi sono in sei, con 48 magazzini che conferiscono informazioni, pari a circa il 32-33% del mercato. A breve dovrebbero sbloccarsi altre realtà, con un quadro più vicino a quello potenziale rappresentato dalle adesioni. A regime, per avere una significatività solida, puntiamo a raggiungere circa l'80% della copertura. Al momento, stiamo facendo un'attività di sensibilizzazione per aumentare le adesioni. Va detto che per la distribuzione intermedia non ci sono costi e la tecnologia utilizzata ha dei meccanismi di tutela dell'anonimato del dato e di sicurezza della privacy che non possono essere in alcun modo bypassati».

Sul fronte delle indisponibilità, «per ora, non ci siamo ancora trovati di fronte a situazioni di particolare disagio. Lo strumento, a ogni modo, rappresenta un'agevolazione, perché permette alle aziende titolari di Aic di agire in prevenzione e, a fronte di una eventuale criticità, consente un focus per area geografica».