Caro energia, distribuzione intermedia lancia allarme. Mirone: urgente un intervento

11/04/2022


In un comparto quale quello della distribuzione farmaceutica, da tempo alle prese con questioni di sostenibilità, si sono innestate, in questi ultimi mesi, anche le difficoltà legate al caro energia, che stanno mettendo in crisi un po' tutti i settori del Paese, dalla logistica, alla produzione. Una situazione, questa, che rischia di determinare ripercussioni nel servizio alle farmacie e nella qualità dell'assistenza alla collettività. Per questo Federfarma Servizi e Adf hanno rivolto, nei giorni scorsi, a governo e ministeri competenti un appello, perché vengano introdotte misure di sostengo immediate e si proceda con quegli interventi strutturali, ormai non più rimandabili, che possano dare respiro alle aziende.

A parlarne a F-online Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi. «Ormai da diversi anni», ha spiegato, «il comparto vive una situazione di grande difficoltà e da troppo tempo siamo in attesa di una riforma strutturale, che fatica ad arrivare. A tale contesto, in questi ultimi mesi, si sono aggiunte le difficoltà legate al caro energia, che stanno mettendo in crisi un po' tutti i settori del Paese. Durante tutte le fasi della pandemia, ci è stato riconosciuto, dalle istituzioni e dalla collettività, l'importanza del ruolo che abbiamo svolto a vantaggio del Servizio sanitario e a tutela della salute. Ma per continuare a garantire questo servizio essenziale con la massima qualità il comparto ha bisogno, nei tempi più brevi possibili, di misure specifiche di sostegno, in grado di dare respiro alle aziende, così come, in una logica di più lungo periodo, di interventi strutturali, con la ripresa dei Tavoli con le istituzioni per riformare il settore, anche alla luce delle trasformazioni che sta vivendo».

«Con una remunerazione al palo», sono state le parole di Walter Farris, presidente di Adf, nella nota congiunta, «già prima nettamente insufficiente a coprire i costi di distribuzione dei farmaci Ssn, per le nostre aziende si fa sempre più concreto il rischio di non essere più in grado di svolgere in modo ottimale il proprio lavoro. Rinnoviamo perciò con forza il nostro appello al governo perché attivi urgenti e improrogabili misure di natura congiunturale e strutturale con interventi per salvaguardare la nostra categoria, che eÌ l'anello centrale della filiera del farmaco».
Per questo, continua, «abbiamo richiesto un tavolo congiunto con le Istituzioni che sia dedicato agli interventi economici urgenti».

D'altra parte, la posta in gioco è alta. «Già oggi», riprende la parola Mirone, «osserviamo in alcune realtà territoriali iniziative da parte di alcune aziende per rivedere i rapporti tra distributore e farmacia, in parallelo a quanto sta avvenendo negli altri comparti interessati dalla crisi dove, per garantire sostenibilità, si verificano aumenti nei prezzi per l'utente finale. Siamo convinti che, in un settore cruciale come il nostro, la strada più opportuna sia quella di un sostegno al comparto, anche attraverso interventi straordinari, così come avvenuto in altri Paesi europei, tra cui la Francia. Questo servirebbe a dare un po' di serenità a un settore destinato ad avere un ruolo sempre più determinante man mano che si procederà con la riforma della sanità territoriale e la presa in carico a tutto tondo delle cronicità».