Diretta Vs Dpc, Camera approva indagine conoscitiva. Il dibattito continua

07/02/2022


Verificare l'efficacia, l'efficienza e l'economicità dei processi e acquisire elementi e informazioni volti a verificare l'attuazione della normativa. Sono questi alcuni degli obiettivi della indagine conoscitiva «in materia di Distribuzione diretta dei farmaci per il tramite delle strutture sanitarie pubbliche e di Distribuzione per conto mediante le farmacie e attuazione dell'articolo 8 della Legge n. 405 del 2001», approvata, la settimana scorsa, in Commissione Affari sociali della Camera, su cui da subito si è aperto il dibattito.


Diretta/Dpc: le questioni oggetto dell'indagine conoscitiva

Il sistema della distribuzione diretta che si «è sviluppato in modo consistente nell'arco di un decennio, consente» alla parte pubblica «di acquistare i medicinali del Pht (Prontuario ospedale-territorio) dalle aziende farmaceutiche a condizione di favore, con scontistiche superiori a quelle praticate alle farmacie private, e di distribuirli tramite i presidi sanitari pubblici», in maniera diretta o in Dpc tramite accordi con le farmacie del territorio. Ma, si legge nel documento votato, «l'elemento di presunto vantaggio di questo meccanismo eÌ il minor costo a carico del bilancio dello Stato per l'approvvigionamento e per la distribuzione del farmaco agli assistiti». Se «Regioni e aziende sanitarie locali hanno avuto la possibilità di eliminare dai loro bilanci il costo della distribuzione dei farmaci tramite le farmacie», le strutture pubbliche «sostengono notevoli costi» relativi alla «gestione delle gare, del magazzino, farmaci scaduti, furti, sprechi, personale dedicato, costi fissi di varia natura, eccetera». Come «evidenziato da organi di stampa, da associazioni di categoria, da associazioni di consumatori e da esponenti politici, che ne lamentano le disfunzioni», c'è «di contro l'impatto che la norma in esame ha avuto dal punto di vista sociale ed economico sulla vita degli assistiti»: «lunghe file e gravosi e onerosi spostamenti per ottenere medicinali che potrebbero più facilmente ritirare in una farmacia».

In aggiunta, al «fine di agevolare gli assistiti e limitarne gli spostamenti, e quindi il disagio sociale ed economico, le strutture pubbliche distribuiscono» in una volta «considerevoli quantitativi di medicinali, sufficienti a coprire diversi mesi di terapia. Questo sistema, peroÌ, molto spesso determina problemi: appare, infatti, evidente lo spreco di medicinali, e il conseguente spreco di denaro pubblico, nel momento in cui il paziente eÌ costretto a interrompere la cura. Sotto il profilo sanitario, invece, eÌ importante evidenziare problematiche di compliance, di aderenza del paziente alle indicazioni del medico prescrittore. Il medico della struttura pubblica, infatti, dopo aver somministrato il farmaco, può visitare il paziente anche dopo sei mesi e non ha quindi la possibilità di verificare nel corso del tempo gli effetti della cura, il rispetto delle indicazioni terapeutiche ed eventuali difficoltaÌ nell'utilizzo dei farmaci o effetti collaterali indesiderati».


Il dibattito aperto e le audizioni

Da qui la necessità avvertita dalla «XII Commissione della Camera di avviare un'indagine conoscitiva che, tramite una serie articolata di audizioni dei soggetti maggiormente qualificati e di analisi accurata dei dati da essi forniti, consenta di acquisire elementi e informazioni» anche per «verificare l'efficacia, l'efficienza e l'economicità di questi processi e, quindi, dell'azione della pubblica amministrazione».
L'acquisizione degli elementi necessari allo svolgimento dell'indagine sarà effettuata tramite una serie di audizioni (si veda in calce la lista), ma va segnalato che dalla Sifo era da subito stato evidenziato in una nota che nella lista dei soggetti da udire «risaltavano alcune assenze: mancavano i professionisti a cui il Ssn ha affidato da oltre 20 anni la responsabilità diretta della dispensazione dei farmaci e della qualità dell'assistenza diretta. L'intervento dell'on. Elena Carnevali, che tramite comunicazione ha informato che chiederà da subito l'ampliamento del novero dei soggetti auditi dalla Commissione, sembra porre rimedio alle assenze indicate», con l'impegno di far inserire il Sindacato (Fassid-Sinafo) e le società scientifiche (Sifo e Sifact).
Dalle tre sigle, poi, era stato segnalato che «il documento della Commissione riporta a nostro avviso inesattezze (soprattutto riferite a "presunti sprechi e disagi"), tralasciando i vantaggi derivanti da studi scientifici indipendenti che riportano che la distribuzione diretta dei farmaci ha determinato, sia a livello economico che assistenziale, negli ultimi 20 anni, la sostenibilità del sistema e dei pazienti più critici con un preciso controllo degli sprechi e assicurazione dell'appropriatezza prescrittiva generando quelle risorse necessarie per il trattamento con i farmaci innovativi e personalizzati ad alto costo». Studi e dati su questa modalità distributiva del farmaco, continua la nota «sono nelle disponibilità della Sifo».

A ogni modo, come ricordato da Marcello Gemmato (Fdi), tra i promotori della iniziativa, in una intervista all'house organ di Federfarma Lombardia, «verranno tutti sentiti, anche le Regioni. Quando si incardina in Commissione un'indagine conoscitiva, ogni partito presenta la lista dei soggetti che vorrebbe audire. Tutti avranno la possibilità di esporre il proprio punto di vista».


La lista dei soggetti riportati nella indagine e destinata ad ampliarsi:

1. Ministro della salute

2. Istituto superiore di sanitaÌ (Iss)

3. Consiglio superiore di sanitaÌ (Css)

4. Agenzia italiana del farmaco (Aifa)

5. Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

6. Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas)

7. Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo)
8. Federazione italiana Medici di medicina generale (Fimmg)

9. Federazione nazionale unitaria titolari di farmacia (Federfarma)

10. Federazione Ordini farmacisti italiani (Fofi)

11. Assofarm

12. Federfarma Servizi

13. Farmindustria

14. Pharmaceutical Group of the European Union (Pgeu)

15. Egualia - Industrie farmaci accessibili

16. Unione europea delle farmacie sociali (Uefs)

17. Sindacato unitario dei farmacisti rurali (Sunifar)

18. Associazione distributori farmaceutici (Adf)

19. Rappresentanti di aziende sanitarie locali

20. Cittadinanzattiva

21. Associazioni per la tutela dei consumatori

22. Fondazione Cerm


Durata dell'indagine conoscitiva

L'indagine deve concludersi entro il 30 giugno 2022.