Rincaro di materie prime ed energia, l'allarme di Assoram

20/12/2021


Gli aumenti di materie prime, energia, servizi possono avere effetti anche sulla supply chain farmaceutica, con rischi per la sostenibilità del settore. A rilanciare il tema è Pierluigi Petrone, presidente Assoram, che chiede alle Istituzioni l'apertura di un tavolo e mette sul tappeto una serie di proposte, tra le quali forme di detassazione o bonus e un uso virtuoso delle risorse del Pnrr.

Sostenibilità logistica farmaceutica a rischio per gli aumenti dei prezzi
Dopo l'allarme relativo alle difficoltà nel reperimento delle materie prime, lanciato a fine ottobre da Assoram, l'associazione degli operatori commerciali e logistici della distribuzione primaria farma e salute, a preoccupare per la tenuta del settore sono ora i notevoli aumenti di costi - già rilevati nel 2021 e con un trend in peggioramento per il prossimo anno - anche su energia e servizi. «Secondo quanto emerge dai dati dell'Osservatorio Contract Logistic del Politecnico di Milano», spiega Pierluigi Petrone in una recente nota, «nel 2021 sono aumentati i costi di diversi fattori produttivi: energia (+24%), carburante (+13%) e canoni di locazione (+2%)». Accanto a questi ambiti, anche «il prezzo del metano per autotrazione, tra gennaio e novembre 2021, è quasi triplicato, segnando un aumento del 161% - di contro il gasolio è cresciuto a un ritmo molto più lento (+22%) - con una penalizzazione, oltre tutto, di quelle aziende che negli ultimi anni hanno scelto di investire nella transizione ecologica (dati: Supply Chain Italy)».
Tale situazione complessiva «mette a rischio la sostenibilità economica della logistica farmaceutica - riconosciuta come essenziale nel corso della pandemia - anche perché va considerato che l'attività dei depositari si basa sul mantenimento della temperatura controllata, nei magazzini e sui mezzi di trasporto, con un grande consumo di energia».

Assoram: apertura di un tavolo e misure di detassazione
Per il settore c'è poi un altro aspetto: «Gli effetti rischiano di ripercuotersi sui costi di vendita dei prodotti, ma in determinati casi, per esempio per i farmaci rimborsabili, ci si muove all'interno di range di prezzi stabiliti dall'Aifa, con una maggiore difficoltà, quindi, nell'assorbire l'impatto di questi aumenti».
In questo contesto, «già il 4 novembre abbiamo scritto alla Presidenza del Consiglio, al ministero della Salute, al ministero dell'Economia e delle finanze e al ministero delle Infastrutture e delle mobilità sostenibili per ribadire la necessità di un confronto sul tema e segnalare le sofferenze in atto. Diverse le strade che le istituzioni potrebbero intraprendere: a breve termine potrebbe essere utile un intervento sui costi extra che la logistica health sta sostenendo - per esempio con forme di detassazione o bonus; nel lungo periodo, però, potrebbe dimostrarsi proficuo supportare il settore attraverso un uso virtuoso delle risorse messe in campo con il Pnrr e sostenere il reshoring delle aziende italiane del pharma».