Vaccini antiflu, migliora la logistica ma troppe differenze regionali

06/12/2021


Vaccini antiflu, migliora la logistica ma troppe differenze regionali
Nella stagione influenzale 2021-2022, rispetto alla precedente, sono stati registrati diversi miglioramenti in relazione alle modalità organizzative e di processo riferibili all'approvvigionamento e alla disponibilità di vaccini, ma resta una grande variabilità regionale. È questo uno dei risultati che emerge dal "Report Osservatorio Gimbe n. 3/2021. La vaccinazione antinfluenzale in Italia" pubblicato a fine novembre e condotto dalla Fondazione Gimbe per mappare le scorte regionali, la potenziale copertura per le categorie a rischio e stimare la disponibilità di dosi per la popolazione generale.

Nel 2021 migliora il timing dei bandi regionali
Per garantire una programmazione anticipata della campagna e coinvolgere estesamente tutte le parti interessate, si legge nel Report, «la pubblicazione annuale della Circolare Ministeriale - Prevenzione e controllo dell'influenza - con le raccomandazioni per la successiva stagione dovrebbe auspicabilmente avvenire nei mesi di febbraio-marzo». Sul punto, nella stagione attuale si è effettivamente registrato un miglioramento, con la pubblicazione del documento a inizio aprile, contro l'inizio di giugno della stagione 2020-2021. Questo, riferisce il Gimbe, ha avuto ripercussioni sul timing dei bandi regionali e, di rimando, sulla disponibilità di dosi: sono «17 le Regioni che li hanno pubblicati entro il mese di aprile (periodo di massima flessibilità produttiva da parte delle aziende), rispetto allo scorso anno dove solo 5 Regioni avevano rispettato questa tempistica».

In cinque Regioni dosi insufficienti a raggiungere il 75% del target per età
La mappatura della disponibilità di dosi mostra che complessivamente, a livello nazionale, quest'anno è stata raggiunta la cifra di 17.702.476, restando in linea con i 17.866.550 vaccini dell'anno scorso. Ma, scendendo nel piano regionale, resta una situazione di grande variabilità, sia pure con qualche elemento di miglioramento rispetto alla passata stagione. In particolare, «4 Regioni, oltre alla Provincia Autonoma di Bolzano, con le scorte disponibili, non sono in grado di raggiungere il 75% della popolazione target per età (Piemonte, che arriva al 61% di copertura, Molise, con il 60%, Campania, 56%, Bolzano, 52%, e Valle d'Aosta, 48%). Un dato questo che risulta comunque migliore rispetto all'anno scorso, con 7 Regioni e 2 Province Autonome in queste condizioni».
Di contro, «15 Regioni, oltre alla Provincia Autonoma di Trento, si sono aggiudicate un quantitativo adeguato di dosi per raggiungere la copertura del 75% della popolazione target per età (l'anno scorso sono state 12 Regioni, con, oltre tutto, difficoltà e carenze nel canale delle farmacie). Tuttavia, la disponibilità di dosi residue per la popolazione non a rischio e? molto variabile: Puglia (n. 582.917), Veneto (n. 406.445), Lazio (n. 287.451), Sicilia (n. 281.163), Liguria (n. 229.876), Lombardia (178.698), Friuli-Venezia Giulia (n. 152.715), Calabria (n. 75.286), Emilia-Romagna (n. 330.946), Toscana (n. 52.992), Umbria (n. 35.099), Marche (n. 32.749), Provincia Autonoma di Trento (n. 22.553), Basilicata (n. 22.539), Sardegna (n. 17.739), Abruzzo (n. 0)».

Con il contributo delle farmacie maggiore copertura
A ogni modo, osserva il Gimbe, nella attuale stagione, «il Protocollo di Intesa sancito tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome, Federfarma e Assofarm per la somministrazione, da parte dei farmacisti, dei vaccini antinfluenzali in farmacia, ha consentito l'ampliamento dei setting adibiti alla somministrazione dei vaccini, con conseguente auspicabile incremento delle persone che decideranno di vaccinarsi».