Dpc, Recchia: risparmi rendono scelta inevitabile. Ecco come la filiera può evolvere
25/01/2021
Fornire una visione completa e articolata delle modalità distributive dei farmaci che interessano le farmacie di comunità, in modo da inquadrare meglio la direzione verso cui sarebbe più opportuno far convergere gli sforzi della filiera nel perseguire l'obiettivo di riportare l'innovazione in farmacia e dello sviluppo del supporto assistenziale del farmacista al paziente. È stata questa una delle riflessioni portate avanti all'interno del modulo dedicato alla Distribuzione intermedia del Master in Pharmacy Management di Altems, nella carrellata sulle esperienze relative alla Distribuzione per conto, che ha cercato di dare quadro della situazione in Italia attraverso la voce dei Delegati Regionali di Federfarma Servizi.
«Attraverso le esperienze nelle diverse Regioni», ha spiegato Raffaello Recchia, Delegato Regionale per la Puglia, «emerge un quadro completo e articolato delle diverse modalità in cui la Dpc viene realizzata in Italia, dagli Accordi in essere ai risultati ottenuti. Ma obiettivo principale di tale panoramica è stato anche quello di fornire una visione di insieme delle tipologie distributive che interessano la farmacia di comunità e delle motivazioni che stanno alla base della scelta. In particolare, nel mio intervento ho posto l'accento su un interrogativo: perché la mia, come altre Regioni, distribuiscono buona parte dei farmaci del Pht attraverso la Dpc? Quale è l'entità del risparmio che si ottiene mediante tale modalità? Nel 2019, lo sconto medio netto con cui la parte pubblica ha acquistato tali medicinali è stato, nel nostro caso, molto elevato, anche considerato il compenso distributivo per la filiera. È chiaro che, in questo quadro, la scelta verso il canale della Dpc è in un certo senso inevitabile. Questo elemento deve essere, a mio parere, reso evidente a tutti, perché rappresenta una sorta di cornice di riferimento all'interno della quale sviluppare le riflessioni relative al ritorno dell'innovazione in farmacia e della professionalizzazione del farmacista. Questo, cioè, ci rende chiari i confini entro cui possa svilupparsi la nostra azione: potenziare e implementare la Dpc, facendo valere proprio la capillarità della nostra rete di farmacie, in modo da limitare e contrastare in tutti i modi la distribuzione diretta e ampliare la gamma di farmaci con cui le farmacie si trovano ad avere a che fare, e soprattutto agire sulla leva della formazione per qualificarsi sempre di più nella direzione di una presa in carico dei pazienti. Si tratta, d'altra parte, di farmaci che, in molti casi, conosciamo poco e che dobbiamo imparare a gestire, così da seguire il paziente in tutte le sue difficoltà ed esigenze». Se questa è la direzione, «credo però che a valle ci debba essere un cambiamento complessivo nelle relazioni tra farmacia e distribuzione intermedia di proprietà dei farmacisti, così come tra le relative rappresentanze. Gli accordi, sulla Dpc e in generale, vengono trattati da Federfarma ai vari tavoli regionali e solo successivamente, una volta chiusa l'intesa, viene discussa la quota percentuale che va alla distribuzione intermedia. Credo che sia arrivato il momento di riqualificare anche questa relazione verso un maggiore raccordo e una condivisione che sia realmente strutturale: innanzitutto perché la distribuzione intermedia può dare il suo apporto in termini di conoscenze ed esperienza negli aspetti più organizzativi e gestionali, e poi anche come riconoscimento di un ruolo che si fa via via più importante in termini di sostegno alla farmacia e in generale al pubblico servizio».
Ecco gli interventi dei Delegati Regionali di Federfarma Servizi:
- L'esperienza della Dpc in Piemonte, Davide Cocirio, Farmauniti, Delegato Regionale
- Federfarma Servizi La Dpc nel Centro-Sud Italia, Andrea Scardaccione, VIM -Delegato Regionale
- La Dpc in Emilia-Romagna e in Umbria - Paolo Masciarri, Farmacentro soc. coop., Delegato Regionale
- L'esperienza Dpc in Puglia, Raffaello Recchia, Cef soc. coop., Delegato Regionale
- La Dpc in Sicilia, Gianluca Mazza, Cofarm Distribuzione Srl, Delegato Regionale