Speculazioni, siti web oscurati. Pennacchio: "Tutela cittadini passa da selezione su prezzi e qualità"

06/04/2020


Adoperarsi per l'adozione di tutte le misure ritenute necessarie rispetto a siti internet che promuovano e/o commercializzino il farmaco "Kaletra". L'invito, diretto ai motori di ricerca, arriva dall'Antitrust in uno degli ultimi provvedimenti cautelari in cui è stato disposto l'oscuramento di uno dei tanti siti che stanno proliferando in questo momento e che promettono ai cittadini cure miracolose contro il coronavirus, a prezzi esorbitanti, così come mascherine o altri prodotti correlati all'emergenza (farmacocoronavirus.it). Nas, Guardia di Finanza, Antitrust sono incessantemente al lavoro per scovarli prima che facciano troppi danni, ma, in molti casi, non è così semplice capire chi operi dietro, anche perché spesso cambiano veste per riproporsi al pubblico. Che cosa fare allora per tutelare i cittadini ed evitare che incappino in queste trappole?

Ne abbiamo parlato con Roberto Pennacchio, vice presidente di Federfarma Servizi, anche per capire il ruolo delle cooperative e società di farmacisti a sostegno delle farmacie e di una corretta informazione. «Il primo aspetto che va messo in luce», spiega Pennacchio, «è la tutela offerta dalla filiera tradizionale. Come cooperative e società di farmacisti il nostro impegno è finalizzato a consegnare alle farmacie solo prodotti certificati e che rispettino tutte le normative. Nel caso delle mascherine, in particolare, su cui si vede un'offerta di dubbia provenienza, la nostra selezione è diretta verso quei prodotti che abbiano una valenza di dispositivo medico accertata. È chiaro che questa nostra severità nella selezione del prodotto ha un prezzo: a fronte di una ricerca che prende in considerazione, a priori, una selezione più ristretta di possibilità, può capitare che in determinati momenti i quantitativi a disposizione ne risentano. Ma, dall'altra parte, dal nostro punto di vista, quello che proponiamo alle farmacie deve garantire la sicurezza del cittadino, ma anche la tutela del servizio stesso e deve rispondere a un requisito di professionalità e competenza sanitaria e medico-scientifica che il farmacista sul territorio deve avere e che, invece, ad altre figure non è richiesto. Questo, a mio parere, dovrebbe essere un principio guida che, ai farmacisti, consigliamo di applicare in qualsiasi situazione».

In questa direzione, «anche il prezzo a cui si acquista e a cui si vende ha una importanza decisiva. Per quanto ci riguarda, il costo è un altro perno di selezione del fornitore e del prodotto, soprattutto perché non vogliamo in alcun modo alimentare canali che potenzialmente possano essere speculativi. Lasciar fuori dal proprio paniere prodotti dai costi troppo elevati è oltre tutto un modo per riportare equilibrio nel rapporto domanda-offerta che in questo momento di grande emergenza è, in un certo senso, dopato, e sicuramente è un ulteriore elemento di attenzione verso le difficoltà dei cittadini». Quanto al fenomeno che si sta verificando del proliferare di siti - dei quali non è chiaro il referente - che promettono cure miracolose, farmaci con ricetta, mascherine e altri prodotti, per altro a prezzi particolarmente elevati, «è importante continuare nello sforzo, da parte di tutti gli attori della filiera, di sensibilizzazione dei cittadini. Il web è, senz'altro, uno strumento prezioso, ma laddove la fonte sia certa e validata e a fronte di un uso consapevole. Altrimenti, soprattutto nel nostro settore, può presentare rischi davvero elevati per i cittadini. Non possiamo che ribadire che in Italia è possibile acquistare online solo farmaci da banco e in ogni caso solo attraverso siti che rimandino a una farmacia o parafarmacia del territorio, che sia autorizzata alla vendita online dal Ministero (con bollino e presente nella lista ministeriale). Quello che posso augurarmi è che tutte queste indagini, gli oscuramenti di siti e le esperienze che si stanno facendo in questo momento possano essere, anche per il futuro, ulteriori elementi che permettano ai cittadini di rendersi conto dei rischi e orientarsi meglio nell'offerta online».