Scenari futuri, per farmacia solida e sostenibile centrale la relazione e il rapporto di cura

18/04/2019


A fronte di un progressivo aumento dei bisogni di salute della popolazione e di una sempre maggiore propensione alla ricerca del benessere e alla prevenzione, sul settore della sanità, così come su quello delle farmacie, si stanno rivolgendo, in maniera più intensa, le attenzioni da parte di player nuovi. In questo scenario, la farmacia, rimane «un'impresa sana e un ottimo business, ma per continuare a esserlo è chiamata a evolvere». In quale direzione? La domanda è stata tra i fili conduttori dei convegni istituzionali organizzati, nella cornice di Cosmofarma, da Federfarma, che ha anche festeggiato 50 anni, e da Federfarma Servizi.

Il contesto del cambiamento
Tra i tanti interventi che si sono susseguiti, in particolare nella giornata di sabato, a cercare di tracciare una possibile strada per la farmacia è stato, in particolare, Sandro Castaldo, Professore Ordinario del Dipartimento di Marketing dell'Università Bocconi, che ha spiegato: «I bisogni di salute e la disponibilità a curarsi da parte della popolazione sono in continuo aumento e, in questo contesto di crescita, è inevitabile che si affaccino, con sempre maggiore intensità, nuovi competitor, che possono essere del canale digitale, player internazionali o anche competitor trasversali (per esempio le Retail clinic o la Grande distribuzione)».
Non sono, quindi, solo le catene a guardare con interesse al mondo delle farmacie: «Prendendo a esempio anche altri settori, le catene in realtà tendono a crescere, ma con tassi lenti e progressivi, e, solo nel caso di reti o franchising, presentano andamenti un po' più rapidi».

A ogni modo, pur in questo contesto, «la farmacia è ancora sana ed è un ottimo business, ma per continuare a esserlo deve evolvere». In quale direzione? Tra i temi chiavi «del cambiamento c'è l'efficienza - cioè essere più bravi a gestire i costi - ma anche il fattore tempo, che acquisisce forse ancora più importanza rispetto alla sola vicinanza logistica garantita dalla capillarità della rete». Quanto all'approccio, centrale è «partire dalle esigenze del paziente, che non si esauriscono solo nel farmaco, ma richiedono soluzioni più complessive. Per questo, bisognerà sviluppare i servizi, anche diretti al Ssn e ad altri attori, e, soprattutto, specializzarsi su esigenze specifiche di un determinato territorio, rendendosi, a quel punto, ben riconoscibili, con un brand. La farmacia del futuro sarà, quindi, in rete (quella vera), centrata sulla persona e omnichannel». Ma, elemento indispensabile, «la farmacia deve cambiare e deve farlo rapidamente».

Il sostegno al cambiamento
Se il contesto chiede di «reinventare il ruolo della farmacia sul territorio e nell'assistenza al paziente» interviene Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi, «valorizzando in modo particolare il rapporto che il farmacista ha con i cittadini e con il proprio paziente, si tratta di una trasformazione che va compiuta, però, in maniera organica e coordinata. Noi, come aziende di farmacisti, da sempre, siamo vicini alle farmacie associate e clienti e vogliamo essere al loro fianco in questo percorso. D'altra parte, ci riteniamo partner ideali in questa fase di cambiamento, anche perché abbiamo tutti gli strumenti, le strutture e le capacità per garantire coordinamento e organizzazione a un'attività che deve essere il più possibile collettiva».
«La fase di cambiamento» commenta Marco Cossolo, presidente di Federfarma, «certamente, è difficile, ma quanto mai necessaria per confermare la centralità del ruolo della farmacia. Come qualsiasi processo evolutivo, anche in questo, però, ci vuole coerenza: una volta scelta una direzione, va portata avanti fino in fondo. Quello che serve, oggi, alla farmacia, lo abbiamo detto tante volte, è puntare sul valore professionale legato alla dispensazione del farmaco e al suo corretto utilizzo. Qui risiede la nostra forza e, su questo aspetto, non possiamo essere messi in discussione da altri competitor. Per questo, la persona, la relazione con il cittadino e con il paziente, va messa al centro, ma per farlo grande importanza riveste la formazione, che sarà una importante leva dell'evoluzione».